
Il contratto di fusione tra Espresso e Itedi «dovrebbe essere nullo» in base alla legge dell'editoria che vieta di possedere più del 20% del mercato come tiratura e «con Stampa, Repubblica, Secolo XIX e quotidiani locali Finegil arrivano al 23 per cento».
Non ha dubbi il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri che ieri a margine di una conferenza stampa, ha contestato la validità dell'operazione annunciata all'inizio di marzo. «Ne ha parlato con Carlo De Benedetti?», gli è stato chiesto. «Con De Benedetti non ci parliamo», ha detto il numero uno del Biscione. Quanto all'Ops di Urbano Cairo su Rcs, per Confalonieri, «è una buona cosa. Ho un'ottima considerazione di Cairo».
Da Amsterdam è arrivato subito un lapidario «no comment» del presidente di Fca, John Elkann: «L'operazione è stata annunciata in accordo con tutte le autorità. Pensiamo che il processo durerà un anno», si è limitato a ricordare. Di certo, il contratto fra Itedi e l'Espresso non è ancora arrivato sul tavolo dell'Antitrust, il Garante della concorrenza che sarà chiamato a esaminare le nozze sotto il profilo industriale. Ma il caso sollevato da Confalonieri non è una questione di Antitrust, come per l'acquisto di Rcs Libri da parte della Mondadori: qui si tratta di una legge dello Stato. L'articolo 3 della numero 67 del 1987, per la precisione, che a sua volta riprendeva i tetti della riforma-madre dell'editoria: la legge 416 del 1981, di fatto l'unico testo Antitrust in vigore, dato che la vicenda radiotelevisiva è finita nel meccanismo di rilevazione del Sic (il Sistema Integrato delle Comunicazioni). Insomma, se il perimetro del nuovo polo editoriale non verrà ridotto prima di avviare l'iter delle autorizzazioni, la concentrazione non si può fare poiché supera il limite del 20% (con circa il 23%) della tiratura complessiva.
Meno chiaro è chi può intervenire in caso di violazione: trattandosi di legge in vigore, devono puntare i piedi i garanti o anche un magistrato (d'ufficio o sollecitato da un esposto)? O un assist, si chiedono i maligni, arriverà dalla riforma dell'editoria che dopo l'approvazione del testo di legge in prima lettura alla Camera è passata al Senato?
Intanto, ieri l'Antitrust ha dato il via libera condizionato all'acquisizione da parte della società RTI, controllata da Mediaset e appartenente al gruppo Fininvest, delle radio Finelco (Montecarlo, 105, Virgin).
Le prescrizioni prevedono l'obbligo di rilascio dei contratti per la gestione pubblicitaria di Radio Italia e Radio Kiss Kiss, alla loro scadenza, oltre a quello di non acquisire nuovi contratti o nuove radio fino al 2020.