Le contorsioni della Fiom su Taranto

La lettera del coordinatore nazionale e del segretario tarantino della Fiom-Cgil

Le contorsioni della Fiom su Taranto
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Caro direttore, sul quotidiano da Lei autorevolmente diretto, il 2 agosto è apparso un articolo a firma di Sofia Franchini il cui titolo recita: "Ex Ilva, persino la Fiom s'è stufata dei Tarantini". Entrando nello specifico, nelle dichiarazioni del coordinatore nazionale per la Fiom, Loris Scarpa, così come riportato nell'articolo in questione, non si evince alcun riferimento tale da giustificare il titolo scelto per parlare dell'ultimo incontro tenutosi a Roma, a Palazzo Chigi, e al quale, oltre alle organizzazioni sindacali, hanno partecipato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Mantovano, i ministri Urso, Calderone e Giorgetti nonché i commissari di Adi in as e Ilva in as. La Fiom Cgil non solo non si è stancata dei tarantini ma non si è stancata di lottare perché si avvii un processo di piena decarbonizzazione, che attendiamo ormai dal 26 luglio 2012, che possa coniugare, tutelando cittadini e lavoratori, il diritto al Lavoro e alla salute. Ad oggi nulla è cambiato per responsabilità di tutti i governi che si sono succeduti negli anni, nessuno escluso. Così come non ci siamo stancati di continuare a manifestare affinché vengano assicurate ai lavoratori dello stabilimento siderurgico tutte le tutele occupazionali oltre a quelle ambientali. Perciò, riteniamo del tutto pretestuoso e fuori luogo il titolo dell'articolo in questione e crediamo che bisognerebbe dare una corretta informazione ai lettori del suo giornale.

Loris Scarpa
Coordinatore nazionale Fiom-Cgil

Francesco Brigati
Segretario Fiom-Cgil Taranto

***

Prendiamo atto delle osservazioni degli esponenti della Fiom Cgil, precisando a nostra volta che il titolo dell'articolo, lungi dall'attribuire a Loris Scarpa quelle espressioni, altro non è che la traduzione in parole più esplicite di quanto egli afferma nelle sue dichiarazioni. È infatti raro che un esponente nazionale della Fiom Cgil, oltre a sollecitare come da prassi l'intervento del governo, chieda senza perifrasi "un'assunzione di responsabilità" anche da parte di "tutte le istituzioni locali". Il che significa che persino la Fiom Cgil pensa - come da tempo pensa il Giornale che le istituzioni del territorio, avanzando ogni volta pretese men che ragionevoli, non stanno dimostrando di volersi assumere le responsabilità che sono proprie di istituzioni locali il cui obiettivo è la giusta mediazione tra garanzie occupazionali e ragioni aziendali, soprattutto quando sono in gioco ingenti contributi pubblici.

Ebbene, il titolo dell'articolo a noi sembra la perfetta sintesi del sentimento che anche la Fiom Cgil oggi prova verso rigidità e pretese che sono lontane da ogni logica. Perché altrimenti quell'invito insolito e così netto?

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