Svolta storica per Dell, già numero uno, oggi terzo produttore mondiale di personal computer: attraverso un'acquisizione da 24,4 miliardi di dollari, tornerà sotto il controllo del fondatore Michael Dell e uscirà da Wall Street. Oltre a Dell, che attualmente detiene il 14% del gruppo, della partita fanno parte anche Microsoft, che entrerà nel capitale dell'azienda texana con un finanziamento da 2 miliardi di dollari, e il fondo di private equity Silver Lake, che parteciperà con un miliardo. In seguito all'operazione di buyout - la principale dall'inizio della crisi finanziaria e la più importante mai avvenuta per un gruppo del settore informatico - gli azionisti riceveranno 13,65 dollari in contanti ad azione e un premio del 25% rispetto alle quotazioni del gruppo prima che si diffondessero le voci sull'operazione.
È la fine di un'era - commentano tutti gli osservatori - e il tentativo estremo del quarantasettenne Michael Dell di rilanciare e mettere al passo coi tempi la sua creatura, un marchio che ha dominato per oltre vent'anni il mercato dei pc con la sua formula della vendita online a famiglie e imprese, prima di entrare in profonda crisi con l'avvento dei socialnetwork e dei tablet e l'affermarsi delle tecnologie innovative realizzate nella Silicon Valley.
Wall Street reagisce bene alla notizia dell'acquisizione: il titolo Dell arriva a guadagnare lo 0,90% e quello di Microsoft lo 0,40%. Gli analisti, però, si dividono sulle previsioni, sottolineando l'incertezza dell'esito di tale operazione. Anche se il rafforzamento del legame con la Microsoft - partner di sempre della Dell - fa ben sperare.
Intanto il colosso tecnologico Hewlett-Packard è pronto a sfruttare ogni possibile debolezza della rivale. In una nota, Hp ha dichiarato che «Dell ha davanti a sé una strada difficile. La società deve fare i conti con un periodo esteso d'incertezza e transizione che non sarà positivo per i suoi consumatori».
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