Per il dragone cinese parte la prova del G20

Pechino si gioca le sue ambizioni mondiali. Il presidente Xi: «Sì alle riforme»

La Cina si gioca le sue ambizioni globali nella riunione del G20 che si apre oggi a Hangzhou. Se le (costosissime) Olimpiadi nel 2008 erano state una esibizione di capacità organizzativa, nelle intenzioni della dirigenza cinese il G20 sarà infattio la definitiva affermazione del ruolo internazionale del Paese che vorrebbe essere un modello per il XXI° secolo, sostituendosi agli Stati Uniti.

I temi al centro del summit dei primi 20 Stati del Globo, oltre all'impatto della Brexit sull'economia mondiale e al sostanziale naufragio delle trattative tra Europa e Stati Uniti sul trattato di libero scambio (Ttip), sono il clima e il fisco. Quest'ultimo tornato di prepotente attualità dopo la maxi-stangata da 13 miliardi ad Apple decisa dalla Unione Europea.

Per la prima volta nella giovane storia del G20, lo Stato ospitante non svolge però soltanto il ruolo di cerimoniere, ma sta ben saldo al posto di comando, alla guida dell'agenda dei meeting e con in mente quali debbano essere i risultati e i documenti da pubblicare al termine delle sessioni. Nelle intenzioni di Pechino, il primo G20 sotto la Grande muraglia deve essere infatti il vertice dell'economia delle quattro «I»: «Innovative, invigorated, interconnected, inclusive» (ovvero «innovativa, vitale, collegata e inclusiva»).

Già ieri, il presidente cinese, Xi Xinping parlando agli imprenditori riuniti a Hangzhou, ha assicurato che la potenza asiatica è disposta a fare riforme «dolorose» per risolvere i problemi della sua economia, portandole «fino alla fine». L'uomo più influente della Cina si è poi speso contro il protezionismo: l'isolamento «non aiuta nessun Paese a uscire dalla crisi». È invece necessario garantire una «economia globale aperta e inclusiva». «L'apertura porta al progresso e l'isolamento presuppone un ritardo», ha aggiunto.

La Cina, quindi, «seguirà nel marchio dell'apertura» e faciliterà l'accesso agli investimenti, ha poi assicurato Xi Xinping, in un momento di critiche da parte degli impresari europei sulle restrizioni alle compagnie straniere nel suo Paese. «La sfida per il G20 è difficile perché bisogna investire su una crescita che sia equità», ha detto il premier Matteo Renzi a cena con gli imprenditori italiani in Cina.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica