Tappa milanese per Mario Draghi per un incontro a porte chiuse, organizzato dalla società Analysis , con diverse decine tra amministratori delegati, direttori finanziari e top manager di banche e aziende. Sono stati visti fra gli altri il presidente di Mediobanca Renato Pagliaro, il nuovo direttore finanziario di Telecom Piergiorgio Peluso e il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera. Draghi ha fatto il punto - da quanto si è appreso - sull'attività svolta finora dall'Eurotower. Poi si è aperto il dibattito.
A fornire spunti alla discussione, un sondaggio articolato su sette domande e realizzato a settembre tra investitori e Cfo, che hanno promosso a pieni voti i due «Supermario», Draghi e Monti. Replicati gli esiti del consueto «supersondaggio» stilato dal Sole 24 ore Radiocor per il Workshop Ambrosetti. Quasi uno su due (il 46%) ha risposto sì al quesito «Monti succederà a se stesso?». Le risposte degli interpellati hanno giudicato positivamente il governo e le autorità bancarie bocciando quelle di vigilanza. Con una scala da 1 a 10, i votanti hanno assegnato 9,3 al numero uno della Banca centrale europea, 8,3 al capo del governo, 7,4 al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, 7,2 al governatore di Bankitalia Ignazio Visco, 7,1 al ministro dell'Economia Vittorio Grilli, 6,2 al ministro dello Sviluppo Corrado Passera, mentre, sotto la sufficienza, 5,9 al presidente della Consob Giuseppe Vegas e 5,8 Giovanni Pitruzzella. Passando dal giudizio alle persone alle istituzioni, gli interpellati hanno assegnato 7,6 alla Bce, 6,8 al governo, 6,1 a Bankitalia, 5 alla Commissione europea, 4,9 all'Antitrust.
Molto più interessanti le risposte al quesito su come siano gestite banche e assicurazioni.
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