Erg promette più dividendi e 1,9 miliardi di investimenti

Sofia Fraschini«La scelta di cambiare strada dall'oil al green si è rivelata vincente. È stato come aver venduto la Erg e ricomprato una nuova Erg al passo con il nuovo millennio, che sarà all'insegna delle rinnovabili». A tre anni dal piano industriale che lanciava la trasformazione del gruppo abbandonando la storica attività di raffinazione, il vicepresidente Alessandro Garrone annuncia gli obiettivi al 2018 di una Erg ormai focalizzata sulle rinnovabili e in particolare su eolico (58%), idroelettrico (27%) e termoelettrico (12%). Piano formulato con qualche mese di ritardo, per la trattativa in corso per rilevare alcuni asset idro di EOn, che guarda a uno sviluppo totalmente estero garantendo dividendi in crescita sugli anni precedenti (da 0,4 a un minimo di 0,5 euro). Questo senza escludere che il consolidamento nel mondo green possa portare la famiglia Garrone a scendere nel capitale. «La flessibilità della famiglia è nota e non è escluso - ha detto il capo azienda Luca Bettonte - che di fronte a una possibile operazione possa scegliere di usare le azioni Erg come contropartita, più difficile è tuttavia trovare il soggetto giusto da aggregare».Il piano prevede una capacità installata di 2.950 mW a fine 2018, in crescita del 62% rispetto al 2014, la gran parte concentrata nell'eolico (44% fuori Italia). Il mol è atteso a 450 milioni a fine piano, con un cagr del 7%. Gli investimenti saranno pari a 1,9 miliardi, a partire dall'eolico. Dove si prevede il passaggio da un modello di crescita basata «su operazioni di M&A» alla «crescita organica»: oltre 200 mW in selezionati Paesi europei, come Francia, Germania, Polonia e Regno Unito fra il 2016 e il 2018.

Quanto alla jv venture TotalErg nella distribuzione dei carburanti, l'obiettivo «è massimizzare il valore della partecipazione puntando sull'ottimizzazione della rete». L'indebitamento si attesta a 1,9 miliardi nel 2015 per scendere a fine piano a 1,3 miliardi. In Borsa il titolo ha chiuso in calo del 2,8% a 12, 4 euro.