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Exor lancia il suo "Lingotto" sul mercato

Tra i soci anche James Anderson, il guru che ha finanziato Tesla e Amazon

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James Anderson, big della finanza, entra a far parte della società Lingotto, interamente posseduta da Exor, la holding della famiglia Agnelli, con asset in gestione pari a oltre 3 miliardi di dollari. Anderson è uno dei primi finanziatori di società del calibro di Amazon, ByteDance e Tesla. Ha attivamente gestito quello è diventato il più grande fondo di investimento del Regno Unito, facendo registrare un rendimento pari a 1155% nel periodo tra aprile 2000 e marzo 2022.

George Osborne è stato nominato presidente non esecutivo e lavorerà a stretto contatto con l'amministratore delegato Enrico Vellano. Negli ultimi cinque anni Osborne ha presieduto il Partners' Council di Exor, una posizione da cui si dimetterà una volta assunto il suo nuovo incarico. È partner della banca d'affari Robey Warshaw ed è stato in precedenza Cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito tra il 2010 e il 2016.

Lingotto, autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority, ha sede a Londra ed è una società di gestione di investimenti indipendente e imprenditoriale, che si basa sui successi conseguiti dai managing partners Matteo Scolari e Nikhil Srinivasan. Fornisce a professionisti dotati di talento negli investimenti una casa in cui possono perseguire la loro passione, senza la burocrazia propria di molte grandi organizzazioni o la solitudine di chi gestisce fondi propri.

Lingotto sarà una società di investimento globale: guarderà a società non quotate con alto potenziale come i private equity, ma anche al capitale più tradizionale delle Borse, oltre che ad avere un occhio speciale per tutto il settore della tecnologia più evoluta. E in prospettiva aprirà il proprio capitale ad altri investitori, quali i grandi family office e gli investitori istituzionali interessati al progetto.

«Sono entusiasta di entrare a far parte di Lingotto - ha detto Anderson - società che riunisce una combinazione molto interessante di autonomia e supporto strutturato, oltre a colleghi di grande calibro».

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