Dalla famiglia Peugeot ok alla fusione Fca-Psa. Oggi la firma dell'intesa

Venerdì a Torino il piano ai sindacati Fiat. Timori per l'eccesso di produzione in Europa

Dalla famiglia Peugeot ok alla fusione Fca-Psa. Oggi la firma dell'intesa

Questa mattina, prima dell'apertura delle Borse, è atteso l'annuncio della firma della lettera d'intenti che dà ufficialmente il via al processo di fusione tra Fca e Groupe Psa. Il documento è sottoscritto dai due ad, Mike Manley e Carlos Tavares. Quest'ultimo sarà il responsabile operativo del nuovo gruppo presieduto da John Elkann, e riepilogherà gli accordi sulla futura governance già sottoscritti (14,5% a Exor, 6% allo Stato francese, idem alla famiglia Peugeot e a Dongfeng, il socio cinese cederà la quota o parte di essa), le informazioni relative ai mercati (Milano, Parigi e New York) e ai rispettivi organi di vigilanza, i tempi di attuazione e definizione concreta del piano, le comunicazioni di rito all'Antitrust. Tutto, secondo gli osservatori, dovrebbe comunque filare liscio. Sembrano anche superati gli ultimi ostacoli che avevano investito soprattutto Fca: la causa avviata da Gm per corruzione nei rapporti con il sindacato americano Uaw; l'Agenzia delle Entrate che ha contestato al Lingotto la valutazione di Chrysler al momento della fusione con Fiat.

All'indomani dell'ok del governo di Parigi al matrimonio è arrivata anche la benedizione della famiglia Peugeot, azionista di riferimento di Groupe Psa, che ha votato all'unanimità a favore della fusione con Fca. Subito dopo è iniziato il cda di Fca.

Da Parigi si precisa che «sul progetto di fusione la famiglia ha votato all'unanimità per sostenere Carlos Tavares sull'operazione in corso; la famiglia Peugeot, inoltre, sarà rappresentata nel futuro consiglio. La famiglia avrà poi la possibilità di possedere il 2,5% in più e diventerà uno dei principali azionisti del gruppo, iter di crescita che potrebbe avvenire in sei o sette anni».

«Non è da escludere - commenta Roberto Russo, ad di Assiteca Sim - che lo sbarco in Borsa della nuova realtà possa arrivare prima del previsto, compatibilmente con le tempistiche necessarie per lo scorporo delle due divisioni di componentistica e lo stacco del dividendo straordinario a favore degli azionisti di Fca. Ricordando che le ultime due grandi operazioni di spin-off di Fca (Fiat Industrial e Ferrari) sono avvenute il 3 gennaio 2011 e il 4 gennaio 2016, chissà che il mese di gennaio non possa essere scelto per il battesimo di questa operazione».

Chiuso il capitolo lettera d'intenti, i sindacati sono stati pre-allertati per un incontro venerdì a Torino dove saranno esposte le linee guida dell'unione Fca-Psa. I timori espressi dai sindacati, sia in Italia sia a Parigi, riguardano l'eccesso di capacità degli impianti in Europa.

L'Acea, associazione europea dei costruttori di auto, ha intanto comunicato i dati di vendita in Europa a novembre: +4,5% nel mese, ma -0,3% da gennaio.

La sfida mensile tra Fca e Psa vede i primi perdere l'1,6% rispetto al -7,9% dei francesi. Negli 11 mesi, Fca -8,7% e Psa -1,2%. I due gruppi, guardando sempre gli 11 mesi, avrebbero insieme una quota di mercato pari al 21,9%. Volkswagen (24,6%) comincia a sentire il fiato sul collo.

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