Faro Consob sui consiglieri indipendenti

L'idea di una Telecom con una governance più libera e dunque meno influenzabile da un azionista di riferimento piace alla Borsa. Ieri il titolo è salito del 2,7% grazie anche all'approvazione di vincoli più stretti per l'eventuale vendita di Tim Brasil. La situazione comunque è complicata. Tanto che, secondo indiscrezioni, lo stesso ad Marco Patuano, a un convegno della Gsm Association che si è tenuto a Londra nei giorni scorsi avrebbe detto a un «collega», dirigente di una importante società di tlc europea, di non sapere quale sarà la sorte di Telecom. Ora dalla parte di chi vuole una governance più libera e la caduta del patto di Telco, che porterebbe gli attuali azionisti di maggioranza (Telefonica, Intesa, Mediobanca e Generali)a disporre delle proprie quote «in chiaro», pare schierarsi anche la Consob. Ieri, dopo i chiarimenti già chiesti nei giorni scorsi in tema di governance, l'Autorità di Borsa ha chiesto al cda di Telecom di valutare se è corretta la qualifica di indipendenti assegnata ai consiglieri Mauro Sentinelli, ex manager del gruppo nonchè pensionato «d'oro» e Jean Paul Fitoussi, che è anche membro del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo.

Un passaggio importante in quanto Marco Fossati, che ha dalla sua i fondi di investimento, vorrebbe un cda composto solo da membri indipendenti. In questo modo dunque sarà più facile sapere quali dovranno essere i criteri di scelta. Da registrare il «beau geste» dell'ad Patuano che ha rinunciato a 400 mila euro di integrazione del suo compenso.

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