Cresce l'attesa per quanto dirà, il 15 gennaio all'Auto Show di Detroit, l'ad di Fca, Sergio Marchionne. Da lui il mercato si aspetta news sulla cessione di Magneti Marelli e su possibili accordi. In pratica, l'eredità che lascerà al suo successore, il cui nome potrebbe arrivare in concomitanza con l'«Investor Day» in agenda in primavera. All'orizzonte, poi, c'è un miliardo di utili in più grazie al taglio delle tasse deciso da Donald Trump. Il titolo Fca, per questo, continua ad accelerare. E ieri è arrivato a sfiorare quota 18 euro (17,92) con un altro balzo: +6,35% (+20% in quattro sedute) con Jp Morgan che fissa a 21 euro il nuovo prezzo obiettivo.
La Fim Cisl, intanto, ha fatto il punto sulla produzione negli impianti di Fca in Italia. Nel 2017 c'è stata una nuova crescita (+4,2%) con i veicoli di fascia medio-alta, quella più remunerativa, che rappresentano il 64% dell'offerta. Taglio drastico, inoltre, delle ore di cassa integrazione: in 4 anni sono scese da 32 a 5,8 milioni. Soddisfatto il sindacato visto che, ancora una volta, Fca ha superato il milione di unità prodotte, ma a Marchionne viene nuovamente chiesto di far chiarezza sugli investimenti, passo fondamentale per raggiungere la promessa piena occupazione. Sul fronte degli impianti, Cassino (+88,7%) e Mirafiori (+14,7%) hanno visto crescere i volumi grazie, rispettivamente, alle nuove Alfa Romeo Giulia e Stelvio, e a Maserati Levante. Bene pure il sito di Sevel-Atessa (+0,7%) dove nascono i furgoni in joint venture con Psa e, anche se fuori dal perimetro Lingotto, quello Ferrari di Maranello (+3,2%) con 8.430 supercar sfornate nel 2017.
«Nonostante situazioni di flessione e rallentamenti riscontrati su alcuni impianti, in particolare nell'ultimo trimestre 2017 - ha precisato il segretario nazionale Fim, Ferdinando Uliano - si sono prodotte 32.748 vetture in più rispetto al 2016, segnando per il quarto anno consecutivo una crescita». I dati evidenziano come si sia passati da 595.500 vetture prodotte nel 2013 a 1.043.884 nel 2017, considerando Fca, Fiat Professional e Ferrari (Exor). Per la sola Fca l'aumento, dal 2013, è quasi del 93,3%. Secondo il sindacato, l'obiettivo di Fca della piena occupazione entro la fine di quest'anno per tutti gli oltre 66.
200 lavoratori, pur essendo vicina, non sarà comunque raggiunto, vista l'attesa per il lancio della vettura premium di Pomigliano (-1,2% nel 2017), del secondo modello di Mirafiori e la Cig a Melfi (-9,4%). Uliano chiede a Fca di far luce su alcune scelte per il futuro prima dell'«Investor Day».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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