Economia

Fca-Psa, parte il cantiere governance

Tavarez ad, ma Manley verso la direzione generale. Tutti i nomi delle prime linee

Pierluigi Bonora

L'anello di fidanzamento intorno a Natale e la vera al dito tra un anno o forse più. Solo allora, Fca e Groupe Psa potranno iniziare a raccontare, insieme, una nuova storia. Il fidanzamento ufficiale coinciderà con la lettera d'intenti, mentre il varo della nuova società avverrà con la presentazione della squadra di manager. A proposito: sarà Fca-Psa (o il contrario) oppure arriverà un nome diverso? Per esempio, FP o FCP Auto Group? Qualcuno ci sta certamente già pensando. Di sicuro, per ora, ci sono i nomi del presidente (John Elkann) e dell'amministratore delegato (Carlos Tavares).

Sulla squadra è ancora presto per fare delle ipotesi, fatto salvo il ruolo dell'attuale ad di Fca, Mike Manley, la cui posizione resterebbe apicale a stretto contatto con Tavares, quindi una sorta di direttore generale del futuro quarto costruttore mondiale di auto. Ma ecco lo stato dell'arte dei manager di Fca e Psa che hanno incarichi di vertice a livello globale. È da vedere, in proposito, quale tipo di impalcatura prevarrà sia per la gestione dei marchi sia per quella delle regioni nel mondo. E lo stesso vale per gli aspetti finanziari e delle altre funzioni.

In casa Fca, le quattro regioni mondiali sono guidate da Mark Stewart (Nafta), Antonio Filosa (Latam), Pietro Gorlier (Emea) e Massimiliano Trantini (Apac). Più articolata la squadra di Psa, assente però in Nord America: Patrice Lucas (America Latina), Carlos Gomes (Cina e Asean), Maxime Picat (Europa), Samir Cherfan (Africa e Medio Oriente), Emmanuel Delay (India-Pacifico). E ora i manager a capo dei marchi presenti nel Gec di Fca, i dirigenti a diretto contatto con l'ad: Christian Meunier (Jeep), Olivier François (Fiat), Timothy Kuniskis (Alfa Romeo), Davide Grasso (Maserati) e Pietro Gorlier (Mopar). Psa, nelle stesse funzioni, include due donne, la britannica Linda Jackson (Citroën) e Brigitte Courtehoux (Free2Move), quindi: Jean-Philippe Imparato (Peugeot), Yves Bonnefont (Ds) e Michael Lohscheller (Opel). Richard Palmer (Fca) e Philippe de Rovira (Psa) sono, invece, i direttori finanziari dei rispettivi gruppi.

La squadra italo-americana vede poi Olivier François a capo anche del marketing, Reid Bigland (vendite Usa), Harald Wester (responsabile tecnico del gruppo), Ralph Gilles (design), Scott Garberding (stabilimenti), Carl Smiley (acquisti e forniture), Richard Schwarzwald (qualità), Mark Chernoby (conformità), una donna, Linda Knoll (risorse umane), Niel Golightly (comunicazione) e Michael J. Keegan, coordinatore del Gec nonché responsabile del controllo amministrativo.

Dal canto suo, Psa annovera un segretario generale (Grégoire Olivier) e un'altra manager con un ruolo di primo piano (Michelle Wen, responsabile acquisti e forniture). Gli altri manager globali: Jean-Cristophe Quémard (qualità), Nicolas Morel (ricerca e sviluppo), Xavier Chéreau (risorse umane, digital e immobiliare), Yann Vincent (stabilimenti) e Olivier Bourges (programmi e strategie).

Tanti nomi, ruoli che si accavallano, funzioni diverse o mancanti: non sarà facile mettere a punto il nuovo mosaico del management. C'è, comunque, un anno di tempo. Nel frattempo, è necessario affrontare i problemi attuali. Per Fca, in proposito, negli Usa sta per partire la trattativa con il sindacato Uaw per il rinnovo del contratto. Gm e Ford hanno già raggiunto l'accordo.

Di certo i rappresentanti del sindacato, per prima cosa, chiederanno ai manager del Lingotto quale impatto le nozze con Psa avranno su fabbriche e occupati, in attesa che anche Donald Trump, dalla Casa Bianca, si pronunci ufficialmente.

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