Fiat, da lunedì in Borsa sarà Fca

Dopo 111 anni l'addio del vecchio titolo a Milano. Il rientro sul listino Usa dopo il delisting del 2007

Fiat, da lunedì in Borsa sarà Fca

Cambio d'abito, con un taglio più americano, per Fiat alla Borsa di Milano. Venerdì, infatti, dopo 111 anni, sarà l'ultimo giorno di contrattazione per Fiat. Lunedì 13 ottobre il titolo si ripresenterà, in concomitanza con la quotazione a Wall Street (dove invece torna dopo il delisting del 2007, a 18 anni dallo sbarco), sotto una veste e un nome completamente nuovi: gli azionisti Fiat si troveranno infatti tra le mani titoli Fca (Fiat Chrysler Automobiles). Un'informazione di servizio: per tramutare ogni vecchia azione in una nuova da scambiare a New York c'è tempo fino a domani. I soci possono chiedere che i nuovi titoli Fca siano accreditati direttamente in conto presso un depositario Usa evitando il giro tramite il partecipante Monte Titoli, attualmente depositario dei vecchi titoli del Lingotto. Le azioni per le quali non sarà esercitata la conversione volontaria - sono le indicazioni interne alle banche - resteranno negoziate a Milano.

Lunedì, a fare da coreografia alla quotazione Usa, saranno parcheggiati davanti al Nyse i modelli più rappresentativi del gruppo, a partire dalle Ferrari (biglietto da visita esclusivo nel giorno stesso in cui Sergio Marchionne ne diventa presidente), le Maserati, quindi le Alfa Romeo (con le sportivissime 4C) e le Fiat 500.

È di ieri, intanto, il comunicato con cui il Lingotto ufficializza che «si sono avverate tutte le condizioni sospensive alla fusione di Fiat in Fiat Investments Nv (che prenderà il nome di Fiat Chrysler Automobiles Nv) previste dal progetto di fusione approvato dall'assemblea degli azionisti di Fiat dell'1 agosto 2014. Il termine previsto dalla legge italiana per l'opposizione dei creditori è scaduto il 4 ottobre 2014 e non sono state proposte opposizioni». Una nota attesa, ma soprattutto storica.

Le azioni, per ora ancora torinesi, a 72 ore dallo stop, ieri hanno chiuso in calo del 2,09%, a 7,245, in scia alle preoccupazioni che arrivano dal Brasile dove il mercato dell'auto è in affanno: Fiat, in settembre, pur mantenendo la posizione di leader nel Paese, ha segnato un calo del 14,8% a fronte di un -5,3% complessivo. Ma a non passarsela bene, sempre in Brasile, è anche la rivale Volkswagen che da gennaio a settembre ha visto scendere le vendite del 14 per cento.

L'ad di Fca, Sergio Marchionne, a 10 anni dal suo arrivo al vertice di Fiat, ha dunque portato a termine, con la scalata a Chrysler e il sostegno pieno della famiglia Agnelli, un'operazione inimmaginabile fino a qualche anno fa. Questo periodo storico, per il Lingotto, con i suoi alti e bassi, è ben riassunto nel grafico - che riportiamo in pagina - su 10 anni del titolo Fiat (il prezzo è stato ritarato per effetto dello scorporo di Fiat Industrial). Ecco allora i picchi maggiori arrivare nel 2007, all'apice della bolla speculativa, e poi ancora nell'aprile 2009, quando il presidente americano Barack Obama ha sbloccato il mercato degli Abs, con la possibilità per Cnh di accedere ai finanziamenti e scongiurando così un aumento di capitale. Altri boom a fine 2010, con l'operatività dello spin-off Fiat Spa-Fiat Industrial, e il 2 gennaio scorso quando è stato raggiunto l'accordo su Chrysler con Veba ed evitata, così, l'Ipo di una fetta della casa americana.

Diversi anche i momenti difficili, soprattutto tra il 2008 e il 2009 in conseguenza al crac di Lehman Brothers e al credit crunch (Torino aveva scarso cash in pancia e poche linee di credito). Giù anche lo scorso agosto a causa delle incertezze di allora sulla fusione. Da lunedì sarà tutta un'altra storia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica