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Fincantieri apre nuove rotte con shopping e maxi-ordini

A marzo il titolo è balzato del 40% per la nuova strategia di Folgiero che ha puntato forte sulle attività subacquee

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Marzo da record per Fincantieri che chiude così il primo trimestre del 2024 portando a casa il rialzo mensile più grande nella sua storia finanziaria: +40 per cento. Merito del momento positivo in cui si trova l'azienda controllata al 71,3% da Cdp Equity.

L'ad Pierroberto Folgiero ha improntato il business su due aree di importante sviluppo - il business subacqueo e quello della difesa/militare - rafforzando in parallelo la cantieristica civile. Per il manager (arrivato in azienda nel maggio 2022 dal gruppo Maire Tecnimont) si è aperto un cantiere che a oggi vale quasi 8 miliardi: 6,6 miliardi sono le commesse portate a casa nel 2023 (suo primo vero anno di gestione piena) e 1,2 miliardi arrivano dall'accordo siglato il 28 marzo scorso per due navi da difesa (unità Ppa). Un set di ordini che si affiancano alla serie di memorandum stretti negli ultimi mesi e che potrebbero trovare maggiore concretezza proprio nel 2024.

A febbraio Fincantieri ha siglato una joint venture negli Emirati arabi con il Gruppo Edge (agli italiani il 49% del sodalizio) per creare una piattaforma della cantieristica navale di dimensioni globali: un business potenziale di 30 miliardi. A marzo, poi, Folgiero ha siglato con Saipem un'intesa per sviluppare opportunità di collaborazione nel settore della robotica sottomarina in ottica di sorveglianza e controllo delle infrastrutture critiche subacquee.

Poi, ha stretto un accordo con il cantiere navale di Alessandria per studiare nuovi programmi di navi per la Difesa di diversi tipi. E, lo stesso accordo siglato giovedì in Indonesia, non esclude possa essere prodromico a ulteriori contratti. «Un trend che continuerà - spiega Gabriel Debach, market analyst di eToro - in primis perchè la domanda di titoli nel settore della difesa è in aumento in tutta Europa, e Fincantieri genera da questo ambito il 27% del giro d'affari».

Nonostante Fincantieri sia attualmente al di sotto del suo punto di pareggio economico (breakeven), previsto entro i prossimi due anni, l'azienda ha riportato nel 2023 margini in espansione, ordini in crescita e una riduzione della posizione finanziaria netta, oltre al ritorno a flussi di cassa operativi positivi.

Il settore subacqueo è poi una grande promessa: il suo mercato è stimato dalla stessa Fincantieri oltre 400 miliardi, e il suo sviluppo assume un'importanza crescente per la protezione di infrastrutture, risorse e attività critiche, specialmente nel Mediterraneo, dove si concentrano attività di intelligence, sorveglianza, difesa e deterrenza. «Il dominio subacqueo rappresenta quindi un elemento strategico. Le minacce alla sicurezza nel Mar Mediterraneo, crocevia fra tre continenti, sono in aumento, con il 20% del traffico marittimo mondiale che attraversa questa regione. L'incremento della connettività dati subacquea, dell'eolico offshore e dei flussi di petrolio e gas nel bacino mediterraneo richiede un rafforzamento delle contromisure di sicurezza», spiega l'analista.

Non solo. Una spinta al titolo arriva e arriverà anche dall'M&A. «Non a caso, se a fine 2023 il rally del titolo era stato proprio innescato da nuove alleanze Fincantieri/Leonardo per sommergibili e droni subacquei, la nuova ripartenza di marzo riemerge dalla notizia della possibile acquisizione di Wass, non confermate né smentite dalla società, il gruppo di Leonardo attivo nel settore della difesa subacquea con la produzione di siluri e sonar», aggiunge Debach.

In Italia esiste poi un mercato estremamente frammentato e Fincantieri potrebbe approfittarne.

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