Il reddito di base garantito fa bene alla salute, ma non funziona per promuovere l'aumento dell'occupazione. È questo l'esito dell'esperimento finlandese paragonabile al reddito di cittadinanza provato su cittadini volontari per combattere disoccupazione e povertà e tentare di reinserire le persone sul mercato del lavoro.
A dichiarare il fallimento della misura, come riporta Repubblica, è stato il governo di centrodestra finlandese guidato dal premier Juha Sipila.
Il reddito finlandese
L'esperimento finlandese era stato lanciato nel 2017. Duemila cittadini tra disoccupati e persone a reddito basso o precario vi avevano partecipato su base volontaria: ognuno tra i partecipanti al test riceveva dalla Kela, l'autorità del welfare di Helsinki, un pagamento di 560 euro mensili.
Il reddito minimo garantito ha avuto conseguenze positive per la salute dei partecipanti, che si sono rivelati meno stressati e più capaci di concentrarsi. Ma non li ha aiutati a trovare un nuovo impiego. Il sussidio universale concesso in maniera indistinta, diverso da quello introdotto in Italia, non ha dato i risultati sperati.
Secondo il giornalista Tuomas Muraja, che ha partecipato all'esperimento, "con questa misura mi è stato comunque possibile tentare con calma di inserirmi nelle offerte di lavoro che mi venivano presentate, perché ero libero da ansia di povertà".
Ma in generale il test non ha funzionato.Ora il Paese dovrà pensare ad altri tipi di riforme. Quello dell'occupazione è infatti un tema chiave per le elezioni legislative che si terranno il prossimo aprile.
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