Marzo completa un trimestre da incorniciare per l'industria del risparmio gestito italiano. Il terzo mese dell'anno, infatti, ha fatto registrare una raccolta netta positiva per 7,2 miliardi che, sommati agli 11,9 miliardi incamerati tra gennaio e febbraio, porta il saldo del primo trimestre 2013 a quota 19,1 miliardi. Per effetto anche del buon andamento dei mercati finanziari, il patrimonio complessivo dell'industria dell'asset management tricolore tocca il nuovo primato storico di 1.225 miliardi, quasi 15 miliardi in più rispetto a febbraio. Gran parte di questo incremento è stato alimentato dalla crescita del patrimonio dei fondi comuni aperti che a fine marzo hanno tagliato il traguardo dei 500 miliardi (per l'esattezza 503,8 miliardi).
I fondi, che in particolare hanno messo a segno un saldo positivo tra nuove sottoscrizioni e riscatti per 5,3 miliardi, hanno visto primeggiare le adesioni verso i prodotti obbligazionari (2,6 miliardi), e flessibili (2,4 miliardi): bene anche i fondi bilanciati (382 milioni) e quelli monetari (135 milioni), mentre sono rimasti in rosso i bilanci mensili relativi ai fondi azionari (meno 131 milioni) e agli hedge fund (meno 88 milioni). Per effetto di questi flussi di raccolta e delle performance dei mercati, a fine marzo la quota di mercato dei fondi obbligazionari si è attestata al 51,1%, quella degli azionari al 20,7%, quella dei flessibili al 14,7%, quella dei bilanciati al 5,6%, quella dei monetari al 5,4% e quella dei fondi hedge all'1,5%.
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