Ford punta 1,2 miliardi sugli Usa

Donald Trump, reduce dalla tranvata sull'Obamacare, si rifugia nei temi in cui si sente, in questo momento, più forte: l'auto e l'occupazione. E così il presidente degli Usa, preso dalla foga, ha anticipato in un tweet che Ford avrebbe annunciato, da lì a qualche ora, un importante investimento nel Michigan, chiudendo la frase con queste parole: «Le Case automobilistiche tornano negli Usa». Il riferimento riguarda anche Gm e Fca, ma pure i gruppi europei e asiatici che hanno già annunciato di voler espandere la loro presenza nel Paese.

La conferma di Ford non si è fatta attendere: le nuove risorse che il gruppo di Dearborn riverserà nel «suo» Michigan ammonteranno a 1,2 miliardi di dollari, che si aggiungono ai 700 milioni comunicati a inizio gennaio, insieme alla creazione di 700 posti di lavoro.

Il ceo Mark Fields intende così «rafforzare la leadership nei truck e nei Suv e sostenere l'espansione dell'azienda nella mobilità». Il valore delle iniezioni di denaro annunciate da Ford, a partire da gennaio, raggiunge ora 1,9 miliardi. Senza contare che, negli ultimi 5 anni, gli investimenti negli Usa sono stati pari a 12 miliardi. La stessa Ford, inoltre, sempre all'inizio del 2017, aveva cancellato il piano da 1,6 miliardi riguardante il Messico, Paese che Trump ha subito messo nel mirino in quanto «calamita» d'interessi da parte dei costruttori Usa per le agevolazioni statali e il basso costo del lavoro. Per far felice Trump, la nota firmata da Fields precisa infine che «Ford costruisce più veicoli negli Usa e dà lavoro a più addetti americani pagati a ore di ogni altro produttore di auto».

Le Case auto, dunque, stanno al gioco di Trump: più produzione negli Usa in cambio dell'alleggerimento delle norme green che, per il settore, vuol dire risparmiare 33 miliardi di dollari. Sempre che il piano del presidente vada in porto. La California e altri Stati non ne vogliono sapere di tradire l'Obamagreen.