La Francia: «Nel 2040 solo auto verdi»

Parigi bloccherà la vendita di vetture a benzina e diesel. Italia in ritardo

Pierluigi Bonora

La decisione della Volvo di produrre, dal 2019, solo auto elettriche e ibride (doppia alimentazione: benzina più elettrico con possibilità di ricarica), abbandonando i motori tradizionali (benzina e diesel), ha dato la prima forte scossa. La risposta della Francia va, infatti, nella direzione della Casa svedese: dal 2040 il Paese d'Oltralpe vieterà la vendita dei veicoli a benzina e diesel. Un assist dell'Eliseo alla Volvo insieme alle rassicurazioni che i costruttori nazionali, Renault e Psa, hanno tutte le carte in regola per affrontare questa rivoluzione. A parlare è stato il ministro dell'Ecologia, Nicolas Hulot. «Entro il 2050 - spiega il pupillo green di Emmanuel Macron - la Francia dovrà raggiungere un livello di emissioni della CO2 pari a zero. Il cammino che ci attende rappresenta una vera rivoluzione e so che risulterà difficile soprattutto per le aziende del settore».

La Francia è il Paese europeo che immatricola il maggior numero di veicoli elettrici (27.307 nel 2016, +23%), davanti a Norvegia (miglior quota di mercato), Germania, Regno Unito e Austria. Fanalino di coda è l'Italia con 1.370 vetture consegnate lo scorso anno (-4%). In tutto, nel 2016 sono state vendute, in Europa, 102.625 vetture 100% elettriche (+4,5%).

I numeri sono ancora molto bassi (i maggiori ostacoli riguardano i prezzi, l'assenza di una politica comune di incentivi e sulle infrastrutture necessarie) e hanno un peso soprattutto nei Paesi nordici dove la politica sulla mobilità a emissioni zero è in costante accelerazione. In Italia, invece, è stato da poco presentata, dopo lunghe discussioni e tavoli vari, una «Road map» con le raccomandazioni al governo «per guidare l'evoluzione del sistema della mobilità in un'ottica di neutralità tecnologica». Significa che vengono prese in considerazione tutte le opzioni green. In pratica, il Tavolo istituito nel 2016 a Palazzo Chigi ha deciso di non decidere.

Il quadro è noto: Fca punta, allo stato, sul metano, altri sull'elettrico, altri sull'ibrido o sul Gpl, e qualcuno ha rispolverato l'idrogeno. Nel frattempo il diesel continua a essere il motore preferito. Invece Volkswagen, archiviata la brutta storia del Dieselgate, punta alla leadership mondiale nell'impatto zero con 9 miliardi di investimenti al 2022.

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