Great Wall troppo povera per comprarsi la Fiat

Poco più di un miliardo in cassa. Come la Borsa si immagina Fca dopo le operazioni di scorporo

Great Wall troppo povera per comprarsi la Fiat

Great Wall avrebbe voluto comprarsi Fca, valutata dal mercato intorno a 30 miliardi, con in cassa poco più di un miliardo. È quanto emerge dai conti semestrali che il gruppo automobilistico cinese, che sogna di diventare il leader mondiale dei Suv, ha appena presentato. «Un'operazione che sarebbe possibile - commenta un analista - solo attraverso un maxi aumento di capitale e un'altrettanto maxi linea di credito». Senza dimenticare, in proposito, il sostegno indiretto del governo di Pechino che ha spronato le aziende cinesi a espandersi all'estero. Tra l'altro, all'assemblea dei soci Fca del 2014, era emerso che la Banca popolare cinese aveva superato, di un soffio, la barriera del 2% nel capitale del Lingotto. Ieri, intanto, la corsa in Borsa delle azioni Fca si è arrestata: -0,72% a 12,40 euro la chiusura. Sul calo in Piazza Affari hanno inciso la precisazione di Fca a Consob sul fatto che il gruppo «talvolta riceve contatti» su «possibili operazioni strategiche», ma ad oggi non ci sono novità a proposito delle indiscrezioni che hanno infiammato il mercato: dalla pista cinese, ai possibili scorpori della componentistica (Magneti Marelli in primis) e dei marchi «premium» Alfa Romeo e Maserati, o sui lavori in corso per una jv nei veicoli commerciali con Volkswagen.

A fare la sua parte, poi, lo stato dell'arte di Great Wall, apparsa troppa piccola e «povera» per tentare di fagocitare Fca o anche il solo «gioiello» Jeep. Tra gennaio e giugno, Great Wall ha segnato ricavi in calo dell'1% a 5,2 miliardi di euro, ma l'utile è scivolato del 51%, a 0,3 miliardi. A pesare anche i costi per il lancio dei nuovi modelli.

Flessione del titolo Fca a parte, il mercato continua però a scommettere su un Lingotto che si appresta a cambiare perimetro, a partire dalla scorporo di Magneti Marelli, magari entro l'anno. E i marchi automobilistici? «Da una parte Maserati e Alfa Romeo, forti del fatto che al 31 dicembre prossimo dovrebbero totalizzare, insieme, 230mila unità vendute.

Dall'altra Fiat, con Ram e Jeep, marchio che da solo vale 38 miliardi di ricavi e oltre il 50% dell'utile operativo di Fca», aggiunge un osservatore. In questo modo i «premium» potrebbero entrare nel mirino dei big tedeschi, mentre Fiat, Jeep e Ram potrebbero piacere a Gm, scongiurando ogni rischio di attriti con la Casa Bianca.

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