Le banche greche affinano le armi contro i debitori insolventi. Partiranno il 15 settembre le prime aste degli istituti di credito per vendere proprietà legate a mutui in sofferenza da oltre due anni. Secondo quanto riporta il sito del quotidiano Kathimerini, circa 2mila gli immobili che verranno battuti, valutati tra i 200mila-300mila euro ciascuno, appartenenti a debitori che sarebbero tutt'altro che in difficoltà. Si tratterebbe infatti di proprietari che, a detta delle banche, non solo si sarebbero rifiutati di cooperare nel periodo di grazia per rinegoziare i mutui, ma che non adempirebbero ai loro oneri finanziari pur avendo depositi presso altre banche. Escluse dalla scure le fasce deboli della popolazione.
Ma l'impressione è che questa mossa scriva un'altra pagina della tragedia economica di Atene alle prese con il risanamento del terzo piano di salvataggio europeo, i cui frutti stentano a vedersi. La moratoria sulle aste ipotecarie di questi ultimi anni è stata comunque evidente: tra quelle pubbliche e private nei primi 7 mesi dell'anno sono state battute 2.700 immobili, contro i 7mila dell'anno precedente, e in costante declino dai 52mila del 2009.
Intanto, il primo ministro greco Alexis Tsipras punta ad una ulteriore riduzione del debito pubblico
e ad allentare le misure di austerità. In un'intervista rilasciata nei giorni scorsi ha invitato gli Stati membri del nord dell'Ue a fornire un sostegno finanziario al blocco del sud nella lotta contro la disoccupazione.