Maddalena Camera
Quasi nove miliardi in meno in cinque anni. È quanto ha perso in termini di ricavi il mercato italiano delle telecomunicazioni secondo l'indagine R&S stilata da Mediobanca. Nel 2015 il fatturato delle tlc in Italia, fisso e mobile, è stato pari a 31,9 miliardi di euro. Da registrare che la contrazione del fatturato anno su anno nel 2015 si è quasi arrestata. La diminuzione sul 2014 è stata infatti «solo» dell'1,5% (-500 milioni di euro) mentre tra 2013 e 2014 il calo dei ricavi era stato pari al 7,7 per cento. Naturalmente rispetto al 2011 la discesa è stata importante: -21,4% ossia 8,7 miliardi in meno. E sempre nel 2015 il settore delle tlc ha rappresentato per l'Italia il 2% del Pil (stabile sul 2014), il 2,6% della spesa delle famiglie (2,7% nel 2014) e il 6,1% degli investimenti complessivi (5,1% nel 2014), pari a 7,4 miliardi, il valore più elevato dal 2010.
Gli investimenti sono andati al 57% per la rete fissa contro il 43% alla rete mobile per effetto dell'incremento della spesa per la realizzazione della rete in fibra ottica. Quanto a Telecom ha effettuato investimenti industriali pari al 26,4% del fatturato. Quanto ai dati più significativi della ricerca emerge che il primo operatore al mondo per fatturato è la statunitense At&t con 135 miliardi nel 2015. In Europa il primo operatore è Deutsche Telekom con circa 70 miliardi mentre Telecom Italia è in 15° posizione con un po' meno di 20 miliardi. La ricerca ha registrato anche i dati delle quote di mercato dei primi sei mesi del 2016. Il primo operatore sul fisso è Telecom con una quota del 56,9% in diminuzione del 9,5% rispetto al 2011. Crescono invece tutti gli altri ossia Wind che ora con «3» è diventato primo operatore nel mobile con il 33,7% e secondo nel fisso con il 13,6%. A cui seguono Fastweb con l'11,5%, Vodafone con 11,1% e Tiscali con il 2,9%. L'operatore sardo dopo essere stato nel dicembre scorso da Aria ha ora importanti piani di sviluppo nella banda ultralarga.
L'Italia comunque si colloca tra i Paesi con il più ampio tasso di penetrazione di fonia mobile (numero di carte Sim in % della popolazione), con una percentuale pari al 155% a fine 2015, dietro al 175% della Russia e al 164% della Svezia ma davanti al 141% della Germania, al 139% dell'Olanda, al 135% della Svizzera, al 131% della Gran Bretagna, al 128%
della Francia, al 118% della Spagna e al 117% degli Usa.Intanto ieri è emerso che il fondo Usa BlackRock ha il 5,5% del capitale di Telecom Italia ed è dunque il secondo maggiore azionista dopo Vivendi che ha circa il 24%.