Lewis Hamilton sarebbe così forte anche alla guida di una Force India invece della Mercedes? Insomma incide più l'auto o il pilota? E nella gestione dei patrimoni? Incide più la qualità del prodotto scelto o il valore della consulenza? Se nel caso di Hamilton è facile supporre che difficilmente riuscirebbe a vincere allo stesso modo anche alla guida di un auto meno performante, nel settore finanziario le cose sembrano diverse.
S&P Dow Jones Indices ha, infatti, realizzato una ricerca su oltre 2.100 fondi comuni d'investimento americani. La ricerca parte dall'idea che molti investitori scelgano, i prodotti in base alle classifiche. Non è un caso, infatti, che la presenza di un fondo comune in vetta alle graduatorie faccia aumentare in media del 30% il flusso di investimenti nel trimestre successivo.
Ma le classifiche, altro non sono che una fotografia del passato e di ciò che è già avvenuto e non forniscono alcuna garanzia che tali risultati si possano ripetere. La ricerca lo evidenzia. Su 557 fondi che nel primo trimestre del 2016 erano ai vertici delle classifiche solo in 45 si sono confermati, per scendere a 13 dopo due anni. Più si allunga il tempo di misurazione più la situazione peggiora, tanto che su un arco temporale di cinque anni, solo uno dei fondi risulta ancora tra quelli in testa. Inoltre la classifica tende a ribaltarsi: il 25,82% dei fondi presenti nelle parti alte finiscono in coda, mentre il 17,03% di quelli che erano in coda, si ritrova in testa. Per non parlare di quelli che spariscono.
Nella gestione dei risparmi, quindi correre dietro al rendimento «passato» non porta lontano.
Resta il valore della consulenza e della pianificazione e la capacità di saper leggere le vere esigenze delle persone, la capacità di saper affrontare le sfide sempre più difficili. Nella gestione del risparmio se si trova il campione si vince.leopoldo.gasbarro@me.com
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