I Ligresti ripensano a Fonsai e portano Nagel in tribunale

Jonella chiede oltre 20 milioni di danni

I Ligresti ripensano a Fonsai e portano Nagel in tribunale
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Jonella Ligresti (in foto) ha intentato una causa civile contro Alberto Nagel e Mediobanca, chiedendo un risarcimento di oltre 20 milioni di euro. Lo ha rivelato l'agenzia Adnkronos specificando che la cifra esatta non è ancora definita, poiché include sia somme specifiche sia beni da valutare singolarmente. La richiesta riguarda sia danni patrimoniali che morali, un aspetto mai sollevato in precedenza dalla famiglia Ligresti. Jonella è l'unica della famiglia ad agire legalmente in questa vicenda. Al centro della disputa c'è il cosiddetto "papello", un documento datato 17 maggio 2012, intitolato "Accordi tra Famiglia e Nagel Pagliaro Cimbri Ghizzoni". Questo accordo avrebbe stabilito le condizioni per l'uscita della famiglia Ligresti dal gruppo assicurativo Fonsai, in seguito alla fusione con Unipol. Il documento prevedeva, tra l'altro, un pagamento di 45 milioni di euro netti e 700mila euro all'anno per cinque anni a testa per quattro membri della famiglia, oltre a buonuscite e consulenze per Jonella, Giulia e Paolo Ligresti, e l'uso gratuito di uffici e foresterie a Milano e del Tanka Village in Sardegna. Questo accordo, scritto a mano da Jonella Ligresti e sottoscritto da Salvatore Ligresti, venne custodito dall'avvocata Cristina Rossello, segretaria del patto di sindacato di Mediobanca. Sebbene le indagini della Procura di Milano non abbiano portato a sviluppi penali, il documento è stato al centro dell'attenzione mediatica per mesi.

Nel 2017, Giulia e Jonella Ligresti avevano già chiesto un risarcimento di 60 milioni di euro, lamentando che Mediobanca e Nagel non avessero

rispettato gli impegni assunti nel "papello". Le richieste includevano compensi, buonuscite e il valore di altri benefici indicati nel documento, oltre al danno morale e d'immagine, quantificabile in 7 milioni di euro ciascuna.

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