Economia

I piatti di plastica finiscono nella stretta dell'Europa

Bruxelles ha incluso nella categoria dei prodotti "da punire" - perché dannosi per l'ambiente – anche quelli biodegradabili

I piatti di plastica finiscono nella stretta dell'Europa

Dagli imballaggi di cartone alle stoviglie usa e getta di carta, dai piatti di cartoncino ai bicchierini dello stesso materiale: anche i prodotti biodegradabili sono finiti nel mirino dell'Europa.

Il nuovo "nemico"

Le ultime novità provenienti da Bruxelles parlano chiaro. Se in un primo momento la direttiva europea, pensata appositamente per garantire un'economia sostenibile, puntava a mettere al bando soltanto la plastica, adesso quello stesso provvedimento viene esteso anche ai suddetti prodotti biodegradabili.

Detto altrimenti, e per fare un esempio concreto, i classici piattini monouso di carta sono stati classificati alla stregua dei prodotti di plastica. I primi sono resistenti ai liquidi, e dunque ecco spiegato il perché del paragone. Un paragone alquanto bizzarro che, di fatto, rischia di azzoppare un intero settore.

Come ha sottolineato Il Sole 24 Ore, l'Alleanza europea per gli imballaggi di carta (Eppa) sta cercando in tutti i modi di spiegare che le tanto demonizzate stoviglie di carta monouso hanno un impatto su clima e ambiente inferiore rispetto a quelle riutilizzabili (tradizionali o in plastica). La battaglia si preannuncia complessa, visto che l'Europa ha già scelto il suo nuovo "nemico".

La direttiva europea

Diamo un'occhiata alla direttiva europea sui prodotti usa e getta. Al punto 2.2.1, la Commissione ha incluso nella categoria dei prodotti "da punire" - perché dannosi per l'ambiente – anche quelli biodegradabili. A far scattare l'allarme rosso, è sufficiente la presenza di tracce di polimeri.

La visione di Bruxelles collide con quanto sostenuto dall'Eppa, secondo cui i suddetti prodotti biodegradabili non solo sono igienici e utilissimi, soprattutto in periodo pandemico, ma anche in grado di tutelare l'ambiente. A sostenerlo è uno studio commissionato dalla stessa Eppa a uno studio della consultancy danese Ramboll.

L'evidenza dello studio appare chiara: considerando parametri come produzione, consumo, riciclo, trasporto e lavaggio, le stoviglie riutilizzabili generano il 177% in più di emissioni di CO2, oltre che consumare il 267% in più di acqua e il 132% in più di particolato fine rispetto ai prodotti biodegradabili.

Insomma, nonostante bicchieri di carta e prodotti affini abbiano un impatto nettamente minore sull'ambiente delle stoviglie tradizionali, l'Europa ha deciso di andare controcorrente.

A quanto pare, decidendo di ignorare i problemi ambientali che, a parole, desidera risolvere.

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