«Le inefficienze logistiche ci costano 34 miliardi l'anno, circa il 2% del pil. Un vero autogol per la crescita, che non possiamo più permetterci». È Carlo Sangalli, numero uno di Confcommercio, a lanciare l'allarme durante la conferenza stampa di apertura del «Forum Internazionale di Conftrasporto-Confcommercio» in corso da ieri a Cernobbio. Poi l'affondo: «Stiamo perdendo imprese italiane aggiunge Sangalli - Anzi, senza esagerare, anche per una cattiva interpretazione della concorrenza in Europa, rischiamo di perdere l'intero settore. Stiamo cedendo traffici di merci via mare e su gomma ai principali competitor europei, soprattutto ai Paesi dell'Est».
Non va meglio al trasporto ferroviario: «Non sfruttiamo la sua potenzialità continua Sangalli Abbiamo una rete strozzata e obsoleta al Centro e una situazione drammatica al Sud. Nelle infrastrutture, nei trasporti e nella logistica abbiamo accumulato ritardi e inefficienze che sono alla radice della malattia da bassa crescita e che ci affligge ormai da più di 20 anni, con ricadute particolarmente negative sul Mezzogiorno sempre più disconnesso dal nord Italia e quindi dal resto del Paese».
Secondo l'ufficio studi di Confcommercio, la mancanza di investimenti in opere infrastrutturali sta allontanando l'Italia dagli scambi internazionali: dal 2007 al 2015, infatti, gli investimenti nel settore si sono ridotti del 30%.
«Senza investimenti l'Italia si ferma e ferma resterà», il giudizio di Sangalli, convinto che sull'adeguamento infrastrutturale si gioca una partita decisiva per il futuro del Paese. Il quadro è quello di un'Italia che cresce pochissimo e «a rischio marginalizzazione». E se l'Europa avanza poco, noi perdiamo molto: -10% nel settore marittimo, -37% in quello su gomma. Siamo la maglia nera dell'Ue, mentre i Paesi dell'Est crescono a due cifre. Anche perché - dice Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto - «in Bulgaria un autista costa 200 euro al mese, in Italia circa 3mila. Attraverso il ministro Graziano Delrio abbiamo chiesto un deciso intervento del commissario Ue». Uggè condivide le considerazioni di Sangalli: «Se non creiamo una logistica efficiente i prodotti rimangono nelle fabbriche. Sono convinto che unificare i ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti sia un controsenso». Viene fuori un ritratto di un'Italia surclassata sia dai competitor storici sia dall'agguerrito blocco dei Paesi dell'Est.
Ieri pomeriggio riflettori sui dibattiti del Forum: «Scenario Economico» con Dominick Salvatore, Lucrezia Reichlin e Enrico Giovannini; «Il IV Pacchetto Ferroviario» con David Sassoli; «Europa», con il sottosegretario Simona Vicari, Henrik Morch, Jackie Morin, Frank Ferro, Fiorenzo Milani, Alessandro Serra. Oggi si continua con «I Modelli di riferimento ed eccellenze»: Industria e logistica Settore ferroviario.
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