Iliad, la capogruppo dell'operatore francese di tlc Free, segna un altro semestre in crescita che le permette di superare la rivale Sfr per numero di abbonati nel fisso e si prepara a sbarcare con grandi ambizioni in Italia, «un mercato molto attraente». La società che fa capo a Xavier Niel attende entro l'8 settembre la decisione dell'Antitrust Ue sulla fusione tra le attività italiane nel mobile di Vimpelcom (Wind) e Hutchison (Tre) che in base agli accordi dovrebbero portare Iliad a rilevare alcuni asset dei due gruppi diventando il quarto operatore nel mobile.
«Abbiamo molta fiducia nella nostra capacità di avere successo sul mercato italiano», ha detto l'ad Maxime Lombardini. Intanto il gruppo francese ha segnato nel primo semestre un aumento dell'utile netto del 17% a 190 milioni, sulla spinta della crescita degli abbonati in fibra e dell'aumento dell'uso di dati nel mobile.
Il riassetto del mondo delle tlc in Italia è stato oggetto ieri anche di uno studio di Standard & Poor's, che si interroga sulle conseguenze della fusione Wind-3 Italia e appunto sull'ingresso di Iliad. In un report dal titolo «Le fusioni e acquisizioni tra le compagnie italiane di tlc porteranno la Dolce Vita?», l'agenzia di rating si interroga sull'impatto delle operazioni che si profilano all'orizzonte. Il mercato della telefonia mobile italiano è segmentato tra i primi due giocatori, Telecom Italia e Vodafone che insieme controllano circa il 67% del mercato, e Wind e 3 Italia, con circa il 22% e l'11% di quote rispettivamente. Gli esperti di S&P credono che le nozze tra Wind e 3 creerebbe un maggior equilibrio tra i giocatori attuali con ciascuno che avrebbe circa un terzo del mercato per fatturato.
Iliad in Italia trova però un mercato ben diverso da quello francese. Ad esempio la redditività media delle compagnie italiane si attesta attorno a 12 euro al mese, contro quello superiore a 30 euro che caratterizzava la Francia nel 2012 ai tempi del suo ingresso nel mercato d'Oltralpe.