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Le imprese e la lezione Testori

Quest'anno ricorre il trentennale dalla morte (16 marzo 1993) e il centenario dalla nascita (12 maggio 1923) del grande Giovanni Testori

Le imprese e la lezione Testori

Quest'anno ricorre il trentennale dalla morte (16 marzo 1993) e il centenario dalla nascita (12 maggio 1923) del grande Giovanni Testori. Spero che Milano ricordi come merita questo straordinario autore di teatro, di letteratura, di critica letteraria. Senza dimenticare i suoi interventi acuti e controcorrente: un intellettuale vero, come oggi non ve ne sono più.

Ne ho trovato conferma in una sua conversazione presso l'Ucid (un'associazione di imprenditori cattolici) in data 23 maggio 1978 dal titolo bellissimo: l'industria può essere cultura? L'autore della Gilda del Mac Mahon e del Ponte della Ghisolfa, nel motivare una risposta affermativa, ha spiegato: «In ogni gesto dell'uomo esiste un peso terreno e insieme un peso supremo; esiste un peso, un valore, un senso per cui chi entra in una fabbrica, sia per dirigerla, sia per timbrarvi il cartellino e lavorare, ha eguale grandezza di chi dipinge la Sistina o di chi scrive l'Amleto; questo, non solo religiosamente, ma anche culturalmente. Che poi la Sistina o l'Amleto abbiano requisiti per restare nella storia apparente della civiltà più di chi entra nella fabbrica per dirigere o essere diretto, è vero; ma badiamo bene, si tratta pur sempre d'una storia apparente. Nella storia profonda e reale, nella storia che si riferisce alla metastoria, non si dà Cappella Sistina o Amleto senza gli infiniti uomini che hanno compiuto e compiono operazioni analoghe a quella di entrare in un'industria per dirigere o essere diretti».

Un paragone sorprendente, che fa riflettere. E che ha il merito di collocare l'impresa sotto una luce che risplende. Ancora Testori: «L'industria non solo può essere cultura, ma è in proprio e nella molteplicità del tessuto umano, assolutamente cultura. Anzi, atteso il punto che la storia dell'uomo attraversa, direi che oggi ne sia una delle componenti determinanti; tanto per la sua vastità, quanto per le innumeri implicazioni che essa trascina con sé». Parole che pesano.

Una lezione da imparare in un Paese che tradizionalmente guarda con sospetto all'industria.

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