Intesa Sanpaolo spinge sull'acceleratore del credito alle imprese, rimasto al palo negli anni della crisi, e lo fa con un nuovo approccio legato alle "filiere": un sistema che si compone di un'azienda capofila e di una serie di piccole e medie imprese produttive (i fornitori). Il ruolo della banca, è quello di identificare queste filiere, definire un contratto specifico con la capofila e, dopo una valutazione del rischio, costituire un plafond e un'offerta commerciale dedicata per sostenere lo sviluppo di queste aziende in un'ottica di crescita: il pacchetto di finanziamenti potenziali è al momento di 15,5 miliardi di euro e potrà raggiungere fino a 33mila imprese per un giro d'affari complessivo di 60 miliardi. Tra le 90 aziende capofila ad aver aderito per prime al programma compaiono: Brunello Cucinelli, Azimut Benetti, Prima Industrie, Engineering, Alberta Ferretti/Moschino, Valvitalia, Antinori, Conserve Italia, La Doria, Cimbali, Bonfiglioli
I vantaggi per le piccole imprese sono quelli di avere un accesso al credito sicuro, con tempi certi e più rapidi, grazie anche alla possibilità di beneficiare (con l'appartenenza alla filiera) di un rating superiore. «Questo rafforza i fornitori facendoli crescere sul fronte dell'innovazione, e garantendo alla capofila un prodotto migliore e spesso a prezzi più bassi e in tempi più rapidi grazie all'efficienza generata» spiega Stefano Barrese, responsabile della direzione marketing della divisione Banca dei Territori. Tutto questo «secondo uno sviluppo naturale - ricorda Gregorio De Felice, capo economista di Intesa Sanpaolo - visto che le imprese capofila si riforniscono per l'85,7% da aziende italiane, addirittura per il 60% da imprese della stessa provincia».
Quanto alla banca, l'obiettivo è di spingere sull'acceleratore del credito, rimasto al palo durante gli anni della crisi, schivando il più possibile il rischio di incagli. Presentando il progetto, l'amministratore delegato Carlo Messina ha ricordato le difficoltà degli anni della crisi annunciando di aver riportato in bonis oltre 12.500 imprese e annunciando il 2015 come anno «record» per le erogazioni a medio e lungo termine che dovrebbero raggiungere i 37 miliardi, «ben oltre una manovra finanziaria».
Tornando al progetto, al momento Intesa Sanpaolo ha già erogato 5 miliardi di euro per un giro d'affari complessivo di 17 miliardi. «Un artigiano sostenuto dalle banche ha un tasso di creatività più alto» ha commentato Brunello Cucinelli presidente e ad dell'omonima società del lusso che ha aderito all'iniziativa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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