Le grandi Fondazioni azioniste iniziano a mettere in conto la possibilità che, per la prima volta, Intesa Sanpaolo non distribuisca alcun dividendo. «La speranza cè sempre, le difficoltà sono evidenti a tutti», ha osservato ieri Angelo Benessia, presidente della Compagnia di San Paolo, che con il 10% è il primo socio di Intesa. Parole che fanno eco allappello del presidente del consiglio di gestione Andrea Beltratti il quale, 15 giorni fa, aveva invitato gli azionisti a «guardare al medio-lungo periodo, perchè quello che conta è lefficienza dellutilizzo delle risorse».
Meno loquace il presidente di Cariplo, Giuseppe Guzzetti: «Non cè niente da dire», è stata la sua risposta alle domande sul tema, mentre il numero uno di Cariparo, Antonio Finotti, ha espresso «lauspicio che il dividendo ci sia». «Aspettiamo che la banca decida - ha proseguito a margine di una iniziativa di solidarietà insieme ad altre Fondazioni -. Non cè tanto da attendere per il bilancio, a marzo si approva».
Il 15 marzo è in programma il consiglio di gestione dellistituto sui conti 2011 e in quella sede verrà deciso se cè spazio per una cedola, anche inferiore agli 8 centesimi per azione dellanno scorso, o no. Le attese sono che lamministratore delegato Enrico Cucchiani sottolinei lopportunità di ripulire il bilancio, come stanno facendo molti gruppi concorrenti. Limpatto sul risultato sarebbe inevitabile, suggerendo prudenza nella politica di remunerazione dei soci. Il panorama nel quale si muove la banca è del resto cambiato rispetto ai mesi scorsi quando, nel presentare i conti dei nove mesi, lex consigliere delegato Corrado Passera aveva parlato di accantonamenti che potevano garantire un dividendo in linea con quello dellesercizio precedente.
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