Economia

Investire nel mattone: ecco la mappa dei prezzi

I valori degli immobili non scendono in più, le compravendite continuano a crescere e le banche concedono più mutui. Ecco dove investire città per città

Nessuno lo vuole ammettere, ma la ripresa del mercato immobiliare c'è. È piccola e fragile, ma c'è. "L'interesse per l'immobiliare cresce perché le famiglie hanno disposizione, un'enorme liquidità per la quale, con il crollo dei rendimenti obbligazionari , stanno cercando una collocazione, al punto che stanno aumentando le visite anche per le seconde case di basso prezzo nelle località di villeggiatura, visto che si possono comprare a saldo". Secondo Alessandro Ghisolfi del portale casa.it, serve ancora un vera ripartenza prima di dire che il mercato è tornato a correre. E perché questo avvenga diventa necessaria una politica di erogazione al credito più generosa: "Si fanno più mutui, ma in molti casi sono finanziamenti del 10-15% del valore dell'immobile, presi da chi pur potendo comprare tutto in contanti ha la convenienza a fare un debito al 2%".

CorrierEconomia oggi ha stilato una vera e propria mappa del mercato immobiliare per indirizzare chi ha bisogno di comprare casa dove è più conveniente comprare e dove è più conveniente vendere. Per il momento sono solo le famiglie che hanno a disposizione di buoni capitali a poter approfittare della congiuntura positiva andando a comprare a prezzi più bassi. Sono loro a fare i veri affari. Ma va anche detto che qualcosa si sta muovendo. Non a caso nel 2014 le compravendite sono aumentate del 3,6%, mentre le rischieste dei mutui sono scresciute con numeri a due cifre. Accanto a questi due dati incoraggianti si evidenzia che i prezzi stanno diminuendo di pochissimo. Nonostante questi indicatori favorevoli, gli analisti del settore fanno notare che "la domanda e l'offerta fanno ancora fatica a incontrarsi".

"Il gap, pur rimanendo in media molto alto, sta scendendo soprattutto perché i vedndi, magari scottati da mesi di attesa infruttuosa, stanno rivedendo le loro richieste - continua Ghisolfi a CorrierEconomia - il problema del mercato negli ultimi anni era quello di far capire a chi vende che non poteva più aspettarsi i prezzi di prima della crisi, oggi questa consapevolezza c'è". Ma dove investire, dunque? A Milano sicuramente. Qui il gap per le case ristrutturate è del 10,3%, mentre per quelle usate è del 16,3%. Quando, però, si tratta di immobili di pregio o comuqnue di qualità il divario scende al 6%. Ed è qui che bisognerebbe investire. Per quanto riguarda Roma, invece, il gap domanda/offerta è del 9,9% per le case ristrutturate e del 15,7% per quelle usate. A Torino il gap oscilla tra 8,6% (case ristrutturate) e 12,5% (case usate). Nel caspoluogo piemontese, come anche a Milano il divario diminuisce vertiginosamente se si cerca casa nel centro storico: qui il gap è interno al 5%.

A Napoli, infine, si passa dal 7,9% per le case ristrutturate al 15,4% per le case usate.

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