L'Istat rileva che in venti anni si registra un calo vertiginoso dei pensionati under 60. L’incidenza degli individui che si sono ritirati dal lavoro prima dei 60 anni è scesa di circa 37 punti percentuali, dal 79,4% del 1993 al 42,5% del 2012, con una riduzione ancora maggiore tra gli uomini (-42,2 punti percentuali). Le stime sono contenute nel report "Conclusione dell’attivita lavorativa e transizione verso la pensione" elaborato dall'Istat per l’anno 2012. Sono 411 mila gli occupati 50-69enni che stanno prolungando volontariamente l’attività lavorativa dopo aver ricevuto la pensione da lavoro: "In due terzi dei casi gli occupati che percepiscono una pensione da lavoro proseguono l’attività spinti dall’esigenza di aumentare il proprio reddito".
Circa tre quarti delle persone che si sono ritirate dal lavoro nella fascia d'età 50-69 anni è andato in pensione in maniera anticipata rispetto all’età prevista per la pensione di vecchiaia. Complessivamente si tratta di 2 milioni 621 mila persone: "Tale quota è molto elevata per la componente maschile, oltre il 90%, e nell’area settentrionale". Sono oltre mezzo milione, precisamente 541 mila, le persone nella fascia di età 50-69 anni che dichiarano di non aver ancora versato alcun tipo di contributo previdenziale. In questo caso c'è il rischio, come spiega l'Istat, "di non poter provvedere in maniera autonoma al proprio sostentamento in età avanzata". Le incidenze più elevate si registrano per le donne e nelle regioni meridionali del Paese.
La durata media delle carriere lavorative dei ritirati dal lavoro di 50-69 anni è di 36,2 anni, in lieve aumento rispetto al 2006 (era di 35,1 anni). Le carriere, fa sapere sempre l’Istat, continuano a essere mediamente più lunghe per gli uomini: 37,6 anni contro 33,9 anni delle donne. Nel 2012 l’età media in cui i ritirati dal lavoro over50 hanno iniziato a ricevere la pensione da lavoro si attesta a 58 anni (era 57,1 nel 2006). A causa di carriere lavorative meno regolari, le donne tendono ad andare in pensione leggermente più tardi rispetto agli uomini. L’età media è più alta nel Mezzogiorno, conseguenza anche del posticipato ingresso nel lavoro rispetto al Nord.
Altro dato interessante: il 62% degli occupati tra 50 e 69 anni intende smettere di lavorare appena inizierà a ricevere una pensione da lavoro. Le donne e i lavoratori dipendenti sono i soggetti che mostrano una maggiore propensione a terminare l’attività lavorativa appena possibile.
Tra gli occupati nella stessa fascia di età che percepiscono già una pensione da lavoro prevale un diffuso senso di incertezza riguardo all’età programmata del ritiro definitivo dall’attività lavorativa: il 62,1% non ha ancora preso una decisione. In generale al crescere dell’età diminuisce il periodo di permanenza previsto.
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