C'è Olanda è in testa alla top ten mondiale dei Paesi che attraggono investimenti stranieri, e nel caso dei Paesi Bassi soprattutto quelli in transito diretti come destinazione finale in altri «paradisi» a tassazione agevolata. Ma a fare notizia è anche chi non compare nell'ultima classifica del Fondo monetario internazionale, ovvero l'Italia, dove la crisi ha portato ad un forte calo in termini di attrattività ma ha anche inibito gli investimenti italiani all'estero. Tabelle della graduatoria alla mano, l'Olanda risulta al primo posto per investimenti diretti registrati nel 2015, pari alla fantasmagorica cifra di quasi 3.940 miliardi di dollari, che include tutti gli investimenti, dunque sia quelli fatti effettivamente nel Paese, sia quelli in transito. Molti di questi capitali infatti, usano i Paesi Bassi come hub europeo per l'accesso ad altri «paradisi» dove poi dirottare il denario incassato nel Conintente. Non è un caso se a seguire nel ranking per investimenti in arrivo troviamo il Lussemburgo a 3.272 miliardi. Come per i Paesi Bassi, anche la gran parte dei capitali in ingresso nel piccolo Granducato è di passaggio.
L'Italia è la grande assente anche della classifica dei primi dieci paesi che spiccano per investimenti diretti all'estero. Al top in questo caso troviamo gli Usa con oltre 5mila miliardi di dollari investiti oltreconfine nel 2015. Al secondo posto, di nuovo l'Olanda con 4.680 miliardi.
Il verdetto dell'Fmi va ad aggiungersi a quello del World Economic Forum che di recente ha messo l'Italia al 44mo posto per competitività, sotto l'India e l'Azerbaijan.
Una delle debolezze del nostro Paese resta la mancanza di flessibilità nell'assumere e licenziare, un criterio che ci vede ancora al 124mo posto. Quest'ultima classifica è basata sull'opinione di un campione di manager internazionali. Ovvero chi decide su quale «roulette» puntare le proprie fiches.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.