L'auto prova a ripartire. Ma resta sotto il pre-Covid

In giugno vendite in crescita però ancora inferiori del 13,3% rispetto al 2019. Il pressing per gli incentivi

L'auto prova a ripartire. Ma resta sotto il pre-Covid

Modena. Da una parte, a Modena, auto e moto «made in Emilia Romagna» vengono celebrate nella terza edizione del Motor Valley Fest, evento che torna in presenza dopo l'edizione forzatamente online del 2020; dall'altra, nello stesso giorno del taglio del nastro, il mercato delle quattro ruote continua a dare segnali di forte difficoltà: in giugno le vendite sono calate del 13,3%, se rapportate allo stesso mese del 2019, l'anno pre pandemia, mentre nel primo semestre, sempre sul 2019, la caduta è del 18,3%.

Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor), nel sottolineare che «mancano all'appello ben 198.434 vetture che valgono un fatturato di 3,69 miliardi e un gettito Iva di 813 milioni», vede una chiusura d'anno con una perdita, sul 2019, di 351.022 immatricolazioni e un conseguente calo di ricavi (Iva esclusa) di 6,53 miliardi, con un minor gettito pari a 1,43 miliardi di euro». In pratica, vendite per 1,56 milioni di unità.

Il rinnovo del parco circolante, stimolato da incentivi, resta sempre il nodo da sciogliere. «Prioritario - ricorda Paolo Scudieri, presidente di Anfia - è il rifinanziamento degli incentivi per la fascia con emissioni tra 61 e 135 grammi/km di CO2», quella delle vetture con alimentazione tradizionale. In proposito, un emendamento presentato in sede di conversione del Decreto sostegni bis, è in discussione alla Commissione bilancio della Camera.

Per l'ok al rifinanziamento si è espresso anche il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, al recente Tavolo automotive.

A Modena, intanto, oltre alle supercar e alle moto prodotte nella «Terra dei motori» (Ferrari, Maserati, Lamborghini, Pagani, Dallara, la new entry Estrema Fulminea, Ducati, Energica) esposte nelle piazze e dintorni, si parla di innovazione, start-up, digitalizzazione, software, atenei (UniMore, Muner, Bologna Business School) che preparano e sfornano talenti, nuovi mestieri, elettrificazione e orizzonti sempre più prossimi.

Presenti anche i nuovi player del settore, sempre più numerosi, come Amazon. Dean Phillips, Worldwide technical leader, ha illustrato i piani per la mobilità del colosso dell'e-commerce e le collaborazioni in corso con diversi big dell'auto.

Tra gli obiettivi, grazie al cloud, l'eliminazione dell'ansia da ricarica per chi viaggia in elettrico, ma anche la diffusione di veicoli senza pilota per le città. Il software sarà senpre più centrale, mentre i costi per i sistemi elettronici sono visti passare, per le Case auto, dal 5% del 1970 a oltre il 50% nel 2030.

Anche Gianluca Camplone (McKinsey) si è soffermato sulla crescente importanza del software nell'auto che verrà, aspetto ancora più rivoluzionario rispetto al tema dell'elettrico, e che rappresenterà la vera sfida tra i costruttori e le start-up che continuano a proliferare in Cina e negli Usa.

«Non si torna indietro», ha affermato il Senior partner di McKinsey, e il settore, nella sua globalità, è atteso da investimenti per 330 miliardi di dollari tra guida autonoma, elettrificazione, smart mobility e connettività.

Focus anche sui nuovi ricchi, più giovani rispetto al passato e con disponibilità cash da capogiro. Gli stessi che di una supercar elettrica apprezzeranno tecnologie e prestazioni. Per loro il sound fa già parte del passato.

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