Nessuna procedura per il debito italiano, perché la Commissione ha tenuto in conto i fattori rilevanti come le riforme, come ha annunciato il vicepresidente Valdis Dombrovskis. Insomma, la legge di Stabilità passa la prova europea, nonostante gli "squilibri" siano rimasti invariati e "richiedono monitoraggio specifico e decise azioni politiche".
Secondo l'Europa, infatti, sono tre i "fattori rilevanti" che salvano l'Italia: le condizioni economiche sfavorevoli che rendono particolarmente difficile il rispetto delle regola del debito, l’aspettativa che il Paese voglia raggiungere l’obiettivo di medio termine e la messa in atto di "ambiziosi piani di riforme strutturali". Promosso in particolare il Jobs Act, che "ha fatto decisivi cambiamenti nella legislazione di protezione del lavoro e nei benefici per la disoccupazione per migliorare l’entrata e l’uscita dal mercato del lavoro".
"Siamo soddisfatti dell’opinione espressa dalla Commissione europea sul bilancio italiano", esulta il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, "Il riconoscimento della corretta impostazione che abbiamo dato alle finanze pubbliche è un risultato importante soprattutto perché solo pochi mesi fa non era per nulla scontato. È dovuto soprattutto alle riforme strutturali attuate dal governo italiano e a una politica economica che sostiene la crescita pur continuando nel percorso di risanamento dei conti pubblici".
L'Europa avvisa però la Francia affinché corregga il deficit eccessivo.
Secondo quanto si legge nel documento della Commissione, una nuova raccomandazione "include strettipassaggi per il cammino di aggiustamento fiscale che dovranno essere rispettati e che saranno valutati regolarmente, con una prima valutazione a maggio 2015".
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