L'Europa fa quadrato a protezione delle proprie imprese che investono in Iran, minacciate dalle possibili sanzioni che gli Stati Uniti intendono ripristinare a Teheran dopo aver fatto saltare l'accordo sul nucleare. La Commissione europea ha infatti lanciato la procedura formale per attivare il cosiddetto blocking status. Lo «statuto di blocco» è stato creato nel 1996 per aggirare l'embargo imposto da Washington su Cuba. Esso permette alle imprese e ai tribunali europei di non sottomettersi alle regole su sanzioni prese da Paesi terzi e afferma che nessuna decisione presa da giudici stranieri sulla base di queste regole sia applicabile nell'Unione europea. La disputa sull'embargo commerciale a Cuba fu risolta politicamente, quindi l'efficacia di questo strumento non fu in realtà testata. Bruxelles spera di poterla adattare all'attuale situazione entro il 6 di agosto, quando avranno effetto le prime sanzioni decise dagli Usa.
L'annuncio dell'attivazione è stato dato dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, a Sofia per un vertice europeo.
Bruxelles, inoltre, ha lanciato il processo formale per rimuovere gli ostacoli che la Banca europea degli investimenti potrebbe incontrare per fornire garanzie con il bilancio comunitario ad attività fuori dalla Ue e segnatamente in Iran. Ciò allo scopo di sostenere in particolare le piccole e medie imprese. Parlamento europeo e Consiglio avranno due mesi di tempo per presentare, se ce l'hanno, le loro obiezioni.
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