Dopo i verdetti di Fitch, Moody's e S&P, il negoziato tra Roma e Bruxelles sulla manovra è il nodo da sciogliere per evitare che il 'caso Italia' deflagri, che lo spread salga a 400 punti e il sistema bancario sia preda del caos.
Il governo italiano punta tutto sulla crescita del Pil per coprire l'aumento del disavanzo. Bruxelles, la Bce, i mercati e le agenzie di rating chiedono correzioni della manovra e un accordo di compromesso tra Roma e Bruxelles. Il rischio di un contagio della crisi italiana verso altri Paesi europei viene considerato "limitato" dagli esperti e lo spauracchio di un'uscita dell'Italia dall'euro è ora escluso dai vertici del governo.
La strada del negoziato con Bruxelles si fa sempre più difficile e potrebbe riservare delle sorprese. La trattativa tra Roma e Bruxelles diventerà il perno attorno a cui ruoterà la possibilità di far scendere lo spread sotto i 300 punti o, al contrario, di farlo salire verso quota 400.
Molti degli sforzi si concentreranno intorno al 2,4% di rapporto deficit-Pil, un'asticella che il governo non intende abbassare, anche se lo si potrebbe considerare un valore non assoluto, cioè "fino al massimo al 2,4%" e si potrebbe fissare un timing delle misure più costose, in particolare Fornero e reddito di cittadinanza, per diluirne nel tempo i costi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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