"Con un deficit al 2,3% lo spread arriverà a 400"

Luigi Belluti (Assiom Forex) lancia l'allarme sulla manovra: "Questo sarebbe l'inizio della fine e l'arrivo della Troika"

"Con un deficit al 2,3% lo spread arriverà a 400"

"Se il rapporto deficit-Pil fosse esteso al 2,3% - 2,5% lo spread andrebbe direttamente a 300 punti, per poi slittare a 400 senza passare dalle cifre intermedie. Questo sarebbe l'inizio della fine e l'arrivo della Troika". Se invece il rapporto dovesse estendersi al 2,1- 2,2% "ci sarebbe sicuramente un declassamento dell'Italia da parte delle agenzie di rating, ma non sarebbe la fine del mondo".

Questo è il quadro di ipotesi tracciato da Luigi Belluti, presidente di Assiom Forex, l'associazione degli operatori dei mercati finanziari, in vista dell'approvazione della nota di aggiornamento del Def e della prossima legge di Bilancio.

Nonostante questa premessa, Belluti ha tuttavia assicurato di essere ottimista: "Questo governo cosiddetto del cambiamento alla fine troverà un compromesso", ha dichiarato il presidente di Assiom Forex, aggiungendo che se vorrà "arrivare vivo alle elezioni europee e capitalizzare l'attuale consenso" dovrà essere in grado di creare una manovra che contenga tutte e tre i pilastri richiesti da M5s e Lega, e quindi flat tax, reddito di cittadinanza e pensioni, "con importi accettabili per restare entro il 2% del rapporto deficit-Pil".

Se si realizzasse ciò, secondo Belluti, lo spread potrebbe scendere nei prossimi mesi sotto i 200 punti base, intorno a quota 160-180, una soglia in base alla quale "non saremmo fuori dal guado ma ci

consentirebbe di respirare", ha concluso Belluti, secondo il quale sarà in ogni caso "una finanziaria che punta molto sulla crescita e sugli investimenti, e su questo il governo farà un buon lavoro".

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