Sergio Marchionne rimarrà al volante della Ferrari, di cui è presidente e ad, almeno fino al 2021. È quanto emerge dal report annuale depositato dalla Casa di Maranello alla Sec. Tre anni in più, dunque, rispetto al previsto addio a Fca: firma del bilancio 2018 e congedo in concomitanza con l'assemblea del 2019. Ma andrà proprio tutto così? Allo stato dell'arte sì, tutto però dipende da come evolverà il piano industriale e finanziario di Fca (determinanti, in proposito, saranno i conti del primo semestre 2018: dall'esercizio di metà anno si capirà se gli obiettivi del gruppo verranno raggiunti) e se il Lingotto troverà il partner con cui unirsi. Due gli scenari che si prospettano: Marchionne solo al vertice del Cavallino rampante, mentre alla guida di Fca ci sarà un altro manager, scelto all'interno («Fca ha sviluppato piani di successione che riteniamo adeguati», si legge del documento consegnato dal Lingotto alla Sec); Marchionne che potrebbe (o verrebbe invitato a farlo) prolungare l'incarico in Fca. La sua presenza «importante» al vertice di Ferrari fino al 2021, di fatto, potrebbe «influenzare», se non «condizionare», il suo successore a Torino.
La grande variabile è rappresentata dalle possibili nozze di Fiat Chrysler con un altro costruttore e dal peso che l'azionista Exor (sicuramente inferiore a quello attuale) avrà in questo nuovo aggregato.
Tornando a Ferrari, dal documento presentato alla Sec risulta che Marchionne non ha percepito alcuna remunerazione per lo scorso esercizio del Cavallino. Ad Amedeo Felisa, che ha ricoperto la carica di ad fino al 2 maggio, ed è rimasto nel cda, sono andati 6,75 milioni, di cui 5,5 milioni come buonuscita. Nel capitolo dedicato agli incentivi per l'ad e gli altri manager, inoltre, si precisa che Marchionne riceverà nel febbraio 2021 l'ultima tranche del piano di bonus in azioni approvato dal cda il primo marzo. «I premi concessi al nostro ad - si legge nel documento - in base al regime di incentivazione azionaria», saranno legati «al ritorno per gli azionisti relativo a un gruppo di aziende comparabili sull'orizzonte strategico di 5 anni». Per il numero uno di Maranello il piano prevede 450.000 azioni, un pacchetto (ora) da 28 milioni di euro che si aggiunge a 1,4 milioni di azioni in suo possesso post scorporo da Fca. In attesa di tornare sull'Olimpo in F1, Marchionne ricorda che sono stati «ottenuti nuovi record finanziari e abbiamo guadagnato l'approvazione dei mercati.
A coloro che erano scettici sulla quotazione (punturina all'ex Luca di Montezemolo?-ndr), temendo che potessimo sacrificare il Dna del marchio per guadagni a breve termine, io penso che abbiamo mostrato che è possibile restare legati ai principi del business mentre si crea valore per gli azionisti».
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