di Marialuisa Gavazzeni Trussardi
Il Sistema Italia Moda sta ancora soffrendo. Al di là delle luci delle passerelle, che ancora una volta celebrano a buon diritto la creatività e l'eccellenza dei prodotti dei nostri stilisti, bisogna fare i conti con la recessione che non si è ancora conclusa. Se il terzo trimestre del 2012 è stato il peggiore dall'inizio dell'anno, le previsioni suggeriscono dati negativi anche per il quarto trimestre e il primo trimestre 2013 (i dati sono riportati nella tabella sull'industria italiana della moda fornita dalla Camera nazionale della moda Italiana).
I risultati sono la conseguenza della congiunzione di tre elementi: il forte calo del mercato interno, l'export debole verso l'Europa e la crescita dell'export verso i Paesi extra Ue. Quindi la competitività della moda italiana resta elevata e si prevede che nel 2013 si raggiungerà il livello di export (merito dei Paesi emergenti) più alto di sempre. Ma i consumi interni ed europei sono stimati in continuo calo e, a causa di ciò, le previsioni per il primo trimestre 2013 sono del raggiungimento di un punto minimo di fatturato, in lieve ripresa nella seconda parte dell'anno, ma comunque inferiore al 2012. Questi risultati saranno condizionati dalle misure che il nostro governo vorrà o non vorrà prendere. Se attenuerà la pressione fiscale e non continuerà la politica di austerity si potranno evitare avvitamenti con cali di fatturato a due cifre.
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