Con il via libera arrivato giovedì sera dalla Consob, è partita ieri l'offerta per la quotazione in Borsa di Nexi. L'ex CartaSì debutterà a Piazza Affari, sul Mercato telematico azionario (Mta), il prossimo 16 aprile, mentre il termine dell'Ipo è previsto per l'11 aprile, salvo chiusura anticipata. Il flottante sarà realizzato con un collocamento privato di azioni che deriveranno da un aumento da 700 milioni e in parte dalla vendita di azioni da parte degli azionisti venditori. In particolare, 125 milioni di azioni saranno vendute dai fondi detentori di Mercury e 21 milioni circa dai soci bancari. In particolare, venderanno solo parte della loro quota Banco Bpm (l'azionista più rilevante tra le banche con il suo 1,63%), Creval e Pop Sondrio, mentre usciranno del tutto Cividale e Iccrea. Ubi Banca (0,65%) e Banca Sella (0,13%) hanno invece deciso di mantenere le azioni. Al termine dell'offerta, «assumendo l'integrale collocamento delle azioni oggetto di Offerta - si legge nel documento - e con l'ipotesi di emissione delle azioni al prezzo minimo (8,5 euro), il 56,8% del capitale sarà di titolarità di Mercury e il 43,2% del mercato (includendo gli attuali azionisti di minoranza); in caso di emissione al prezzo massimo (10,35 euro), i fondi (Bain, Advent e Clessidra) avranno il 58,5% del capitale e il 41,5% andrà al mercato». Il provento netto previsto per i venditori è compreso tra un minimo di 1.221,9 milioni e un massimo di 1.487,8 milioni di euro.
Nel
prospetto inviato alla Consob la società guidata da Paolo Bertoluzzo fa presente di non intendere distribuire un dividendo per l'esercizio in corso, mentre a lungo termine vuole arrivare a un payout pari al 20-30% degli utili.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.