La multa arriva in mail: ecco l'indirizzo della stangata

Non si può inviare un verbale a un indirizzo pec riconducibile a utilizzo lavorativo

La multa arriva in mail: ecco l'indirizzo della stangata

Non arriveranno più le multe stradali tramite pec ai professionisti a meno che l'indirizzo di posta elettronica certificata non appaia come strettamente personale. Quello assegnato dall'Ordine di appartenenza non lo è.

La motivazione è la necessità di proteggere la privacy del destinatario dal rischio che chi lavora con lui venga a conoscenza della sanzione. A stabilirlo è il Garante della privacy con la nota Drp/Ps/147434 del 27 ottobre e a renderlo noto ci ha pensato ovviamente il ministero dell'Interno con la circolare 300/Strad/2/10060.U/2021. Come riporta il Sole 24 ore, lo stop riguarda le notifiche a caselle individuate con ricerche massive sull'elenco pubblico Ini.Pec, ossia l'indice nazionale dei domicili digitali delle imprese dei professionisti. Secondo il Garante, inoltre, è necessario valutare se la casella sia ad uso esclusivo di una sola persona oppure accessibile anche ad altre. Magari il titolare potrebbe avere l'interesse di farla consultare per motivi lavorativi. Dal momento che è impossibile conoscere le abitudini e l'organizzazione del destinatario, il Garante prescrive di evitare la notifica via pec procedendo invece con quella cartacea.

Non potranno ricevere le notifiche via pec neanche coloro che utilizzano la casella di posta certificata per fini personali. La motivazione è che sono casi che non possono essere distinti dagli altri.

Il Garante ha ricevuto vari reclami perché la polizia locale continuava ad effettuare ricerche massive nonostante un primo parere della stessa autorità a cui era seguita un'altra circolare ministeriale. Ques'ultima vietava le ricerche massive nella sezione Imprese dell'Ini-pec. Quanto alla sezione "professionisti", la circolare ammetteva le ricerche aggiungendo che occorreva valutare il singolo caso e le modalità di utilizzo del veicolo.

Cosa cambia

Quando sarà attivo l'Indice nazionale dei domicili digitali delle persone fisiche, dei professionisti e degli altri enti di diritto privato non tenuti all'iscrizione in albi, elenchi o registri professionali o nel registro delle imprese, l'indirizzo pec presente nell'Ini-Pec sarà iscritto automaticamente all'Inad. In quest'ultimo il professionista avrà la possibilità di registrare un altro indirizzo personale specificando che è per fini personali.

A chi deve effettuare

una notifica, quindi, non verrà più richiesto di accertare se una casella pec viene utilizzata o meno: il dato appare in automatico e rispecchia la scelta del titolare della casella al momento dell'iscrizione all'elenco.

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