Per i francesi di Vivendi sarà sempre più difficile portare a compimento, sempre che lo vogliano fare, l'attacco a Mediaset. Ad oggi la società presieduta da Vincent Bolloré è seconda socia del Biscione (con il 30% circa) alle spalle di Fininvest. Che però dalla prossima settimana potrà tornare ad acquistare titoli Mediaset, per blindare ulteriormente la presa sulla controllata, di cui oggi detiene il 38,26% del capitale e il 39,77% dei diritti di voto. Si aggiunge così un'altra variabile alla guerra in corso tra la galassia Fininvest-Mediaset e Vivendi, dopo il voltafaccia di questi ultimi sull'acquisto della pay tv Premium. Fininvest ha già richiesto danni per 2 miliardi circa.
Ma torniamo agli equilibri azionari. Negli ultimi dodici mesi, a partire dal 12 aprile 2016, la holding della famiglia Berlusconi ha acquistato azioni Mediaset per circa il 4,8% del capitale, un pacchetto vicinissimo al tetto del 5% consentito dalla normativa per gli azionisti che detengono già quote superiori al 30% in una società quotata. La disciplina sull'Opa «da consolidamento» infatti fa scattare l'obbligo di offerta pubblica per i soci di controllo che nell'arco di dodici mesi incrementano la propria partecipazione oltre il 5%. Dal 13 aprile in avanti, pertanto, Fininvest potrà rimettere progressivamente mano al portafogli per aumentare il peso nell'azionariato di Cologno Monzese. In particolare, tra il 12 e il 27 aprile del 2016, la holding acquistò 15 milioni di titoli Mediaset, pari all'1,27%, mentre a dicembre (dopo il blitz di Vivendi) rilevò un altro 3,52% per un totale del 4,8% sui dodici mesi. Questo significa che per non superare la soglia d'Opa, Fininvest questo mese potrà accumulare fino all'1,3-1,4%. Questo le consentirebbe di salire intorno al 39,5% del capitale e di presentarsi rafforzata all'assemblea dei soci Mediaset attesa a giugno. Ai prezzi attuali un pacchetto dell'1,3-1,4% vale circa 60 milioni di euro.
Quanto all'altra controllata, Mondadori, dalla relazione al bilancio 2016 di Cairo Communication si apprende che ha avanzato alcune richieste di risarcimento nei confronti di Rcs (ora controllata da Cairo) da cui ha acquisito il settore Libri.
«Mondadori Editore si legge nel documento ha avanzato alcune richieste non supportate da documentazione». Nel suo bilancio Cairo Comm sottolinea di «avere solidi documenti difensivi» e che rispetto al contratto «valuterà ogni forma di tutela».
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