Ora spara il bazooka di Draghi: la Bce compra Bund e Btp

La Bce vuole riportare il tasso di inflazione verso il 2% e di riattivare il credito nell’Eurozona. L’arsenale messo in campo da Draghi per raggiungere l’obiettivo è portentoso: 1.140 miliardi di euro

Ora spara il bazooka di Draghi: la Bce compra Bund e Btp

Il quantitative easing ai nastri di partenza. L'obiettivo è rilanciare la crescita riportando il tasso di inflazione verso il 2%. Così, questa mattina, Francoforte ha avviato una maxi iniezione di liquidità nell’eurozona rastrellando titoli, in gran parte di Stato, ad un ritmo di 60 miliardi di euro al mese. L’intenzione è di continuare almeno fino alla fine di settembre 2016 o comunque fino a quando l’inflazione invertirà la rotta e si riavvicinerà all’obiettivo del 2%. L’arsenale messo in campo da Mario Draghi per raggiungere l’obiettivo è portentoso: un potenziale di 1.140 miliardi di euro.

Nella maxi operazione voluta dalla Bce vi rientrano gli Abs e le obbligazioni garantite, e un 12% sarà in titoli di istituzioni europee, ma il grosso è costituito da titoli di debito pubblico, e rigorosamente sul solo mercato secondario per non violare il divieto di finanziamento monetario. È possibile acquistare anche bond sovrani con rendimento negativo, ma non al di sotto del tasso Bce sui depositi che al momento è pari a -0,20%. Sin dalla mattina le operazioni, effettuate in concreto dalle singole banche nazionali dell’area euro, sono partite con l'acquisto di Btp italiani e Bund tedeschi. Su tutti i mercati dell’Eurozona, Grecia esclusa, si è registrato un abbassamento generalizzato dei rendimenti dei titoli di Stato. In Italia il tasso dei Btp decennali arretra all’1,31%, per uno spread con gli omologhi tedeschi di 97 punti, mentre in Spagna il differenziale Bonos/Bund segna 95 punti per un tasso dell’1,28%. Le flessioni più pronunciate riguardano però i bond sovrani di Germania (-63 punti base allo 0,338% per il decennale), Francia (-69 punti base allo 0,569%, spread con Bund a 23 punti), Finlandia (-71 punti base allo 0,442%, spread a 10 punti) e, soprattutto, Belgio, dove il rendimento dei decennali scende di 75 punti base allo 0,563%, una flessione pari al 12%, mentre lo spread arretra a 22 punti. Atene, che è invece esclusa per ora dagli acquisti a causa del rating "spazzatura" del proprio debito, vede invece il rendimento dei buoni a dieci anni aumentare del 5% al 9,93% con lo spread che si allarga a 958 punti.

Il quantitative easing è suddiviso fra l’Eurotower e gli istituti nazionali (l’80% dei rischi è in capo a loro) che svolgeranno il grosso degli acquisti. Non c’è frenesia ma è stato comunque un fine settimana di lavoro per fare in modo che la "macchina" funzioni alla perfezione. A Francoforte c’è un direttorato denominato market operations, di cui fanno parte circa 180 persone, che segue, analizza e opera su obbligazioni e liquidità. Un team di una decina di persone, che fa capo alla divisione Euro area bond markets, effettuerà tecnicamente il Qe.

Francoforte, che sorveglierà attentamente gli istituti nazionali con un monitoraggio continuo per fare in modo che vengano rispettate le quote pari al capitale di ciascun paese nella Bce, acquisterà solo titoli che hanno una scadenza tra due e trent'anni e con un rating di investment grade. Quindi tagliata fuori la Grecia fino a quando non verrà ripristinata la deroga sui bond ellenici.

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