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Oto Melara e Iveco, colpo in Brasile: commessa da 2 miliardi

La società del gruppo Leonardo è in vendita ma ora il governo potrebbe cambiare idea

Oto Melara e Iveco, colpo in Brasile: commessa da 2 miliardi

Nel bel mezzo della querelle che riguarda la vendita del 49% di Oto Melara, la controllata di Leonardo si aggiudica in Brasile una maxi commessa in coppia con Iveco. L'affare da potenziali 2 miliardi riguarda la fornitura di carri armati all'esercito brasiliano.

Secondo una nota delle forze armate del paese sudamericano, il consorzio italiano si è classificato primo, battendo la concorrenza di General Dynamics Land Systems e della cinese Norinco. Il consorzio italiano, risultato vincitore, secondo quanto indicato dalla procedura, dovrà firmare il contratto entro il 5 dicembre. È prevista una prima consegna di due mezzi blindati entro sei mesi. Verrà poi effettuata una prima fornitura di 96 blindati, per circa 900 milioni di euro, con un potenziale fino a 220 blindati, per 2 miliardi. Già nei giorni scorsi i media brasiliani specializzati avevano indicato il Centauro II del consorzio Leonardo-Iveco come il tank dalle prestazioni migliori e di più facile integrazione nel parco dei blindati dell'esercito, rispetto agli altri due competitor finalisti. Centauro II è attualmente all'attenzione anche di Argentina, Perù, Colombia e Messico.

«Questo importante risultato che afferma l'eccellenza dell'industria italiana nel mondo ha commentato il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè (Fi) - è stato raggiunto grazie al lavoro straordinario che ha visto accanto alle aziende la nostra Ambasciata in Brasile e il Segretariato Generale della Difesa.

Una vittoria della squadra italiana che tocca con mano durante il mandato di Sottosegretario alla Difesa: oggi si raccolgono i frutti di un grande lavoro». Al di là dell'importanza economica e strategica della commessa, il deal rappresenta poi in questo momento un importante segnale per il governo Meloni.

Il dossier Oto Melara che riguarda la vendita del 49% in mano a Leonardo è sul tavolo del governo che dovrebbe prendere una decisione nelle prossime settimane. Sul piatto c'è una proposta di acquisto da parte della tedesca Rheinmetall che valorizza la società italiana circa 650 milioni. Ma la controllata armamenti terrestri messa in vendita da Leonardo è giudicata un pezzo dell'industria nazionale che dovrebbe rimanere in Italia (c'è un interesse di Fincantieri che al momento però non ha le disponibilità finanziarie per un'offerta all'altezza di quella tedesca).

L'ad di Leonardo Alessandro Profumo ha dichiarato nei mesi scorsi che «il gruppo sta lavorando per raggiungere un accordo per la vendita della controllata militare, Oto Melara, e di quella specializzata in siluri navali, Wass, ma ha bisogno dell'ok del governo per poter finalizzare qualsiasi accordo». L'ultima parola spetta infatti all'esecutivo, che controlla Leonardo al 30% e nomina i vertici. (attraverso il Mef).

In questo contesto, la commessa appena ottenuta potrebbe fare da ago della bilancia e convincere il premier Giorgia Meloni a tenere in Italia l'asset, e questo anche se Rheinmetall si propone come partner strategico dell'Italia: è il secondo gruppo tedesco per investimenti in Italia dopo il brand della grande distribuzione Lidl.

Sulla scia della commessa di ieri Iveco ha chiuso la seduta a Piazza Affari in rialzo dello 0,90% a 6,26 euro; Leonardo a 7,66 euro (+0,92%).

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