Parigi Alla vigilia di un Salone di Parigi orfano di tante Case - tra queste, il gruppo Fca, Volkswagen, Ford, Opel e Nissan - l'ad del Lingotto, Mike Manley, alza il velo sul nuovo team di manager. Pietro Gorlier lascia la guida di Magneti Marelli, ma non quella di Mopar, per assumere la responsabilità del mercato europeo, oltre di Africa e Medio Oriente; Harald Wester torna alle origini (Maserati) e resta capo dell'ingegneria del gruppo; Tim Kuniskis mantiene il volante di Alfa Romeo al quale aggiunge quello di Jeep Nord America (l'ad Manley ha tenuto per sé la responsabilità mondiale del marchio iconico di Fca, insieme al timone del mercato nordamericano); ritorno alle origini anche per Reid Bigland (i redditizi pick-up Ram) e nulla cambia a proposito di Canada e vendite negli Usa, incarichi confermati.
Stefan Ketter, che ha deciso di lasciare il gruppo, passa il testimone degli impianti a Scott Garberding, al quale riporteranno anche Comau e Teksid. Capo della qualità a livello globale è stato nominato Richard Schwarzwald, tra l'altro neo membro del Gec, il gruppo di manager che risponde direttamente a Manley. Alla qualità nei mercati nord-Usa e latino-americano sono stati designati, rispettivamente, Mark Champine e Geraldo Barra.
La delicata casella lasciata libera da Gorlier in Magneti Marelli viene ora occupata da Ermanno Ferrari, altra new entry nel Gec. Toccherà a lui, con i vertici di Fca, stringere su Magneti Marelli, a cavallo tra la cessione (il braccio di ferro sul prezzo con Kkr) e lo spin-off (Exor diventerebbe primo azionista della società) con la successiva quotazione. Negli Usa, Mopar avrà come riferimento Steve Beahm, che si occuperà sempre di Chrysler, Dodge e Fiat Brands.
Come primo atto, Gorlier dovrà formare la squadra Emea. Alla sua porta, infatti, busseranno presto i sindacati che sollecitano chiarezza sul piano prodotti destinato alle fabbriche italiane, soprattutto dopo l'annuncio, da parte del presidente John Elkann, che la gamma green della 500 sarà prodotta nel nostro Paese. Tra i papabili a un nuovo incarico, ci sarebbero Gianluca Italia (vendite Emea) e Antonella Bruno (mercato italiano, guidato ora da Italia). Cristiano Fiorio è già stato nominato a capo del marketing. Il ritorno di Wester a uno dei suoi primi amori, Maserati, è stato motivato così da Manley: «È un profondo conoscitore del mercato di riferimento dei marchi premium; potrà così applicare le tecnologie più avanzate anche al Tridente».
Di fatto, Alfa Romeo (rimasta a Kuniskis) e Maserati (riassegnata all'ingegnere tedesco, il quale prima si occupava anche del Biscione) non sono più un polo unico (per il quale si era ipotizzato tempo fa lo spin-off), anche se entrambi i marchi continueranno a sfruttare tutte le sinergie possibili grazie al «cuore» tecnico di Modena. Manley ha commentato la riorganizzazione spiegando che «Fca ha tutte le competenze e il talento per diventare uno dei gruppi più redditizi», nel segno del piano al 2022. «Manterremo il massimo dell'attenzione - ha aggiunto - nel realizzare gli obiettivi; abbiamo una visione chiara».
Ieri, intanto, il mercato italiano dell'auto ha segnato un -25,4% a settembre. Per le Case è stato, sulla carta, un bagno di sangue (Fca -40%, Audi -51%, Vw 29,7%, Renault -48,5%, Bmw -15,7%, Mercedes -10,2%).
Le nuove norme sulle emissioni (il passaggio alle omologazioni Euro 6C e 6D temp), da un mese in vigore, hanno obbligato i costruttori ad applicare, in estate, forti sconti per smaltire lo stock Euro 6B. Un dato più corrispondente alla realtà, secondo gli esperti, si avrà nell'ultimo trimestre.
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