Economia

Parte la nuova Iveco: priorità alle alleanze e per ora niente cedola

L'ad designato Marx: "Con Nikola entriamo nel mercato Usa". Quotazione dal 3 gennaio

Parte la nuova Iveco: priorità alle alleanze e per ora niente cedola

Torino. Il roadshow di Iveco Group con banche e analisti da oggi al 24 novembre, l'assemblea straordinaria dei soci di Cnh Industrial l'antivigilia di Natale, l'effettiva scissione l'1 gennaio 2022 e la quotazione a Milano dal giorno 3: agli azionisti andrà 1 nuova azione di Iveco Group ogni 5 di Cnh Industrial. È l'agenda che tra poco più di un mese farà intraprendere al neonato Iveco Group, sotto la guida dell'ad designato Gerrit Marx (nella foto), una nuova strada dando seguito alla decisione, annunciata a Wall Street nel settembre del 2019, di scorporare da Cnh Industrial le attività on-road (camion e furgoni, bus, veicoli per difesa, protezione civile, cave e miniere, antincendio, motori e sistemi di trasmissione, nonché servizi finanziari) da quelle off-road (macchine per agricoltura e costruzioni).

Marx, con a fianco Suzanne Heywood e Oddone Incisa, rispettivamente attuali presidente e cfo di Cnh Industrial, all'«Investor Day» di ieri, a Torino, ha anticipato gli obiettivi principali di Iveco Group, tra cui il raggiungimento delle zero emissioni nette di CO2 nel 2040, «con 10 anni di anticipo rispetto all'Accordo di Parigi». In proposito, la società ha sottoscritto «The Climate Pledge», impegno fondato congiuntamente da Amazon e Global Optimism. Fissati anche i target al 2026: ricavi netti dalle attività industriali tra 16,5 e 17,5 miliardi (da 11,8 nel 2019); margine Ebit adjusted tra 5 e 6% (3,6% nell'anno pre Covid) e utile netto adjusted tra 0,6 e 0,8 miliardi, da 0,3 miliardi sempre nel 2019.

Nessuna stima, invece, su quella che sarà la capitalizzazione. «Deciderà il mercato», ha tagliato corto Marx. Mentre «per i primi 12 mesi di attività non pagheremo dividendo, poi sì; l'obiettivo, ora, è di avere una forte struttura del capitale», così il cfo Incisa. «Al momento - ha aggiunto Marx - non abbiamo messo fondi nel piano per operazioni di M&A, ma non escludiamo la possibilità per il futuro. Continuiamo a guardare a eventuali partnership, alleanze con giovani aziende che orbitano intorno a noi; magari faremo investimenti nel futuro, ma per ora non è nel piano». Il manager bavarese, che in passato ha lavorato in Bain Capital, McKinsey, Daimler, Skoda China per approdare nel 2019 in Cnh Industrial, si è detto aperto a piani di espansione geografica del business, con un'attenzione a sinergie, collaborazioni industriali e progetti di sviluppo insieme ad altre realtà. Nessun accenno al brusco stop dei negoziati con il colosso cinese Faw, che si era fatto avanti per acquisire Iveco, e nulla da dire sulle ricorrenti voci di gruppi (Geely e Hyundai) che avrebbero manifestato interesse per i camion italiani. Al momento, Iveco Group opera in Cina con due joint venture: una sui commeciali leggeri e l'altra nei motori.

«Grazie all'accordo con Nikola - ha ricordato Marx - entriamo indirettamente nel mercato americano, ma solo con veicoli a zero emissioni». A Ulm, in Germania, l'impianto nato dalla joint venture tra Iveco e Nikola, inaugurato a metà settembre, è operativo. Dalle linee escono i camion elettrici Nikola Tre.

In Borsa, infine, il titolo Cnh Industrial ha preso fiato: -1,2%.

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