Pensioni invalidità: scattano i controlli sugli aumenti

Sono poco chiari i requisiti per ottenere l'aumento della pensione d'invalidità. Fratelli d'Italia, con un'interrogazione parlamentare, richiede maggiore uguaglianza

Pensioni invalidità: scattano i controlli sugli aumenti

Il Ministero del Lavoro sta valutando la modifica dei requisiti per l'aumento della pensione di invalidità. È più di un'ipotesi la possibilità che venga escluso il reddito del coniuge dal calcolo del limite per l'incremento al milione. Per lo meno così ha riferito la sottosegretaria Rossella Accoto durante l'interrogazione in Commissione del 21 aprile 2021 richiesta dal gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia.

Il problema

L'attuale problematica, come riporta informazionefiscale.it, riguarda la formulazione dell'articolo 38 della legge 28 dicembre 2001 n. 448, ossia: "Incremento delle pensioni in favore di soggetti disagiati". È presente una disparità di trattamento in quanto nel limite di reddito per l'accesso alla maggiorazione della pensione per gli invalidi civili totali è considerato non solo il proprio reddito ma anche quello del coniuge. Con una misura simile a venire penalizzati sono tutti coloro che fanno parte di un nucleo familiare con soggetti diversi dal proprio coniuge. Il problema sta nel fatto che per quest'ultimi il limite di reddito per l'accesso alle maggiorazioni non è soggetto a rimodulazioni.

Più semplicemente, il beneficio è condizionato al reddito personale esclusivamente nel caso in cui il richiedente non abbia un marito o una moglie.

Viene così richiesto al governo di intervenire per sanare questa disparità. Durante l'interrogazione in Commissione, la sottosegretaria Accoto ha dichiarato che verrà valutata l'opportunità che sia unicamente il reddito dell'invalido a costituire il vincolo reddituale.

Al momento, nella sezione dedicata sul portale Inps e nello stesso testo dell'interrogazione è possibile leggere ciò:

"Per avere diritto alla maggiorazione la legge prevede una soglia di reddito annuo personale pari a 8.469,63 euro (che sale a 14.447,42 euro, cumulato con il coniuge, nel caso in cui il soggetto sia coniugato)".

Le novità

Non è la prima volta che viene richiesta maggiore uguaglianza e parità di trattamento dall'incremento "al milione". La Corte Costituzionale, con la sentenza n.

152 del 23 giugno 2020, ha abbassato il limite anagrafico per l'aumento della pensione, riconosciuto agli invalidi civili totale, dai 60 ai 18 anni. Di conseguenza l'Inps si è dovuta adeguare in quanto il requisito dei 60 anni è stato giudicato illegittimo e che l'aumento spettasse a prescindere da un requisito anagrafico.

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