Economia

Pensione più bassa a marzo? Ecco perché c'è il "prelievo"

Calano le pensioni di operai ed impiegati per un ricalcolo dei crediti di imposta e dell'Irpef. I sindacati non ci stanno: "Urge una nuova riforma fiscale"

Pensione più bassa a marzo? Ecco perché c'è il "prelievo"

Tempi duri per i pensionati: a partire dal prossimo mese di marzo dovranno fare i conti con una diminuzione dell'importo dell'assegno previdenziale perché ci sarà un ricalcolo, al ribasso, dei crediti d'imposta e dell'Irpef. Come dice l'Istat, la pensione di operai ed impiegati era già scesa dello 0,3% nel biennio 2019-2020, due delle categorie più colpite dalla pandemia del Covid-19.

Cosa cambia

Saranno interessati dal ricalcolo dell'Irpef soltanto i pensionati che hanno percepito introiti da ulteriori fonti di reddito al di fuori del solo assegno previdenziale: in questo caso, quindi, si riceverà un conguaglio con il segno meno. Ma un altro aspetto che inciderà sull'importo dell'assegno previdenziale di marzo sarà il prelievo fiscale: come aveva ricordato ilGiornale.it, oltre all'Irpef verranno trattenuti gli importi relativi all'addizionale regionale 2020 e all'addizionale comunale 2020.

Arriva il prelievo fiscale

Ci siamo recentemente occupati di questo aspetto sul nostro giornale (clicca qui per il pezzo): la prima voce da tenere d'occhio è quella del prelievo fiscale. A marzo, infatti, da questo punto di vista c'è la trattenuta Irpef con i versamenti dell'addizionale regionale e il saldo dell'addizionale comunale dello scorso anno ma verranno anche calcolate le addizionali comunali per l'anno 2021. A questo quadro, sempre per il cedolino di marzo, bisognerà anche tenere conto del ricalcolo dell'Irpef per l'anno 2020. Scatterebbe, dunque, una trattenuta incrociando i dati dichiarati con quelli in possesso dell'Agenzia delle Entrate oppure verrà effettuata una verifica col modello Red (Dichiarazione della situazione reddituale). Insomma, un'ulteriore beffa in un periodo in cui nessuno se la passa bene.

Cosa dicono i sindacati

In aiuto dei pensionati, ecco che i sindacati scendono in campo spiegando di cosa si tratta. "Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, però, i pensionati del settore privato hanno già visto diminuire di qualche euro la pensione, fin dal mese di febbraio", affermano Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil. Questo “nuovo alleggerimento mensile” della pensione netta è dovuto ad una diversa applicazione dell’Irpef dello Stato: l'imposta netta è calcolata più alta sui 12 mesi dell’anno e più bassa sull’importo della tredicesima 2021 (quindi, per bilanciare la tredicesima 2021, risulterà più alta di quella 2020). Infatti, anche se l’importo lordo delle pensioni è stato aggiornato di un misero +0,1% seguendo l’inflazione 2019, molti iscritti avevano chiesto chiarimenti al sindacato già nel mese di febbraio.

Chi ha la possibilità di visualizzare con Pin o Spid i cedolini, avrà notato il dettaglio del nuovo calcolo dell’Irpef statale mentre, chi non ha i mezzi digitali, vedrà soltanto la diminuzione dell’importo netto di pensione sull’estratto conto, anche perché l’Inps non invia più comunicazioni cartacee per variazioni fiscali dall'ormai lontano 2012. I sindacati confederali dei pensionati, però, vogliono tranquillizzare i pensionati poiché non si tratta di “un’erosione” della pensione, rimane però evidente di come sia urgente una riforma fiscale e un supporto nel passaggio al digitale anche per i pensionati più anziani", riporta Ilpiacenza.

Anche se si tratta di spiccioli è pur sempre una diminuzione: questo sistema fiscale ha fatto il suo tempo, sarebbe ora di voltare pagina per non dare più ai pensionati amare sorprese.

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