Philip Morris replica all'Antitrust. "Sempre agito secondo le regole"

Il gruppo: "Comunicazione veritiera e coerente"

Philip Morris replica all'Antitrust. "Sempre agito secondo le regole"
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In Italia, secondo le ricerche dell'Airc, un italiano su quattro fuma e la percentuale aumenta guardando solo alle nuove generazioni, dove il 28% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni fuma con costanza. Negli ultimi anni però, molti sono passati alle sigarette elettroniche, "prodotti senza fumo", come vengono counemente chiamati. Solo guardando al mercato delle Iqos, sono più di due milioni le persone che hanno abbandonato le classiche sigarette a loro favore.

Negli ultimi dieci anni Philip Morris ha portato avanti l'obiettivo di realizzare un futuro senza fumo - anche per i fumatori - puntando su una comunicazione diversa. Un obiettivo a cui anche le sedi affiliate italiane lavorano da anni, a fianco di una filiera integrata del Made in Italy che conta 44mila persone. Ma, secondo l'Antitrust, questo non basta. Era il 2020 quando Altroconsumo inviò una prima segnalazione per pubblicità ingannevole all'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato sul "futuro senza fumo" promesso dalla sigaretta a tabacco riscaldato della multinazionale: nulla però era emerso. Ma ieri la situazione è cambiata e nel mirino dell'autorità garante è finita proprio quella pubblicità.

Nella nota ufficiale, l'Antitrust spiega che le espressioni che compaiono nelle pubblicità di dispositivi senza combustibile, potrebbero "risultare poco chiare e omissive per i consumatori perché riferite a prodotti che, pur in assenza di combustione, non sono privi di possibili effetti nocivi per la salute né sono meno nocivi di altri e possono creare dipendenze". In pratica, queste pubblicità potrebbero nascondere una possibile attività informativa non corretta, senza fumo infatti non significa senza danni.

Philip Morris non è rimasta muta davanti alle accuse e, immediatamente, ha risposto spiegando che, "con riferimento al provvedimento avviato da parte dell'Autorità garante in merito all'utilizzo dell'espressione senza fumo in comunicazioni legate alla nostra visione aziendale e ai nostri prodotti privi di combustione, Philip Morris Italia ritiene di aver agito sempre nel rispetto della disciplina vigente ed è convinta che la propria comunicazione sia fattuale, veritiera e pienamente coerente con la normativa italiana ed europea che associano l'assenza di fumo all'assenza di combustione".

Effettivamente, guardando alle norme italiane, nello specifico al decreto legislativo 6/2016 che ha recepito la direttiva europea 2014/40/UE, all'articolo 2, comma 5 il prodotto del tabacco non da fumo (smokeless tobacco product nella versione in lingua inglese della Direttiva), è descritto come un prodotto del tabacco che non comporta un processo di combustione, proprio come nelle Iqos.

In questo quadro, Philip Morris è aperta a continuare a collaborare con l'Autorità nel corso del procedimento per fare emergere la piena legittimità del proprio operato. Ma non accetta giudi a priori sul fatto.

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