Piazza Affari apre in calo. E lo spread va a 310

Dopo la lettera del governo all'Ue, Piazza Affari apre in calo. E lo spread torna a salire

Piazza Affari apre in calo. E lo spread va a 310

Ieri il governo si è riunito per definire la lettera da spedire all'Europa. E stamattina, all'apertura delle trattative in Borsa, i rendimenti dei titoli di Stato sono tornati a salire.

Si allarga in avvio il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi in avvio di contrattazioni. Dopo una chiusura ieri a 304 punti base, lo spread apre a 315 bp con un rendimento del 3,55% poi riscende a 310 e il tasso del rendimento si attesta al 3,493%. Lo spread si porta dietro tutta la Borsa che apre in calo. A Piazza Affari il Ftse Mib scende dell'1,5%, con il settore bancario appesantito decisamente appesantito. Fuori dal paniere principale non fa prezzo Carige, che segna un +10% teorico, mentre va male Geox che ha presentato ieri i conti dei 9 mesi e che oggi illustrerà il nuovo piano finanziario.

Telecom Italia, dopo la sfiducia a Genish e il terremoto prodotto dalle scelte di Elliott, parte con un ribasso del 3,38% dopo gli scontri interni alla governance che hanno portato alla revoca delle deleghe all'ad. Male i petroliferi, con la discesa del greggio, e gli industriali, fra cui tuttavia di muove in controtendenza Pirelli, unico titolo positivo del listino principale.

Ora si attendono le contromosse dell'Ue. Nella missiva il ministro Tria ha scritto che "le ragioni già esposte mantengano tutta la loro validità, anche dopo aver attentamente valutato le argomentazioni contenute nel parere da voi trasmesso. Resta prioritaria l’esigenza di rilanciare le prospettive di crescita per colmare il perdurante divario tra l’attuale livello del Pil e quello registrato prima della crisi economica e finanziaria, nonché per fare fronte al rallentamento del ciclo".

Tradotto: non ci saranno modifiche sostanziali alla manovra perché l'esecutivo intende "affrontare le difficoltà sociali indotte dall’andamento negativo dell’economia attraverso interventi sulle situazioni di disagio e povertà" e il "repentino incremento dell’età di pensionamento con conseguenze negative sul ricambio della forza lavoro". Quindi pensioni e reddito di cittadinanza.

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