Economia

Allarme shrinkflation: ecco cos'è e cosa succede nei supermercati

L'associazione dei consumatori ha presentato denuncia all'Antitrust e a 104 procure della Repubblica

Allarme shrinkflation: ecco cos'è e cosa succede nei supermercati

Il prezzo da pagare è lo stesso, ma in cambio di una confezione più piccola, di un peso del prodotto inferiore o di meno servizi. Si parla ancora una volta di "shrinkflation", una strategia adottata da aziende e produttori per illudere il consumatore del fatto che tutto sia rimasto come prima, nonostante l'impennata dei costi al consumo (+ 6,5% nel mese di marzo). L'obiettivo è far sì che il cliente non avverta un'eccessiva sensazione di "impoverimento" e non sia quindi disincentivato dall'acquisto di beni e servizi a causa del dilagare dell'inflazione e dell'aumento dei prezzi.

Del fenomeno, peraltro diffuso anche al di fuori del nostro Paese, si stanno occupando le associazioni dei consumatori. Il Codacons, ad esempio, ha sporto denuncia all'Antitrust e a 104 procure della Repubblica: lo scopo è quello di chiarire una volta per tutte se si tratti di una via lecita da percorrere o se invece si venga a prefigurare un reato di pratica commerciale scorretta se non addirittura di truffa.

Uno degli esempi più tipici è quello di un pacchetto di patatine a cui viene sottratta una parte minima di peso del prodotto: ciò nonostante, tuttavia, il costo rimane invariato. Ecco come funziona in parole povere tale pratica che, come riferito da Il Sole 24 Ore, negli Stati Uniti si riscontra con maggior frequenza soprattutto nelle confezioni di pasta prodotta con grano tenero, prodotto in gran parte importato dall'Ucraina. L'aspetto della confezione risulta identico agli occhi del consumatore, così come il prezzo: il peso netto, tuttavia, risulta ridotto. L'azienda britannica Cadbury, invece, mantiene invariato il costo delle proprie barrette di cioccolato, pur avendo ridotto di circa il 10% le dimensioni del prodotto: si scende, quindi da 200 grammi fino a 180.

Le denunce di irregolarità

L'associazione Consumerismo No profit aveva già denunciato la pratica dello "shrinkflation" all'inizio di aprile, definendola come un"trucchetto 'svuotacarrelli' che consente enormi guadagni alle aziende produttrici ma di fatto svuota le tasche dei cittadini". Una via percorsa poi anche dal Codacons col suo esposto. "I consumatori tendono ad essere sempre sensibili al prezzo ma potrebbero non notare piccoli cambiamenti nella confezione o non fare caso alle indicazioni, scritte in piccolo, sulle dimensioni o sul peso di un prodotto", denuncia l'associazione consumatori.

"Spesso, inoltre, ad una diminuzione del quantitativo di prodotto si associa un nuovo packaging e un restyling visivo così da rendere il tutto ancor più accattivante", conclude.

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